laR+ il dopopartita

Col Friborgo il primo dispiacere. ‘Più dischi verso la porta’

L’Ambrì non gioca male, ma la sconfitta è giusta, per gli errori che costano tutte le reti ospiti. Anche il powerplay non convince. ‘È mancata lucidità’

Un gol e un assist sul conto di Spacek, ma non è bastato
(Ti-Press/Clericetti)

Ambrì – Tre reti, tutte quante evitabili al tirare delle somme, e l’Ambrì incassa contro il Friborgo la prima sconfitta stagionale. La prestazione non è però stata malvagia, per lunghi tratti i leventinesi sono stati la miglior squadra e ciò è sia fonte di rammarico, perché un punto ci sarebbe tranquillamente potuto scappare, così come di consolazione, considerando che si è ancora nelle primissime battute del campionato e la base su cui costruire appare solida.

Le tre reti ospiti – si diceva – sono arrivate senza troppi sforzi da parte friborghese. La prima è sulla coscienza di Grassi che, con Dauphin già penalizzato, ha commesso un fallo in attacco e, un secondo dopo il suo rientro, Mottet ha trafitto Juvonen. La seconda rete, arrivata in ripartenza, ha invece visto Pezzullo (forse il più arruffone dei suoi) perdersi De la Rose nello slot, mentre la terza, una sorta di rigore su azione di Bertschy, è scaturita da un atteggiamento troppo spregiudicato di Isacco Dotti ed Heed. A differenza di quanto accaduto contro Rapperswil e Kloten, stavolta l’Ambrì Piotta non è più stato in grado di recuperare lo svantaggio. Ci ha provato nel secondo periodo, con la bomba di Spacek dalla blu per il momentaneo 1-2 e con la rapacità di Kostner, dopo un tiro dello stesso ceco, in superiorità numerica per il definitivo 2-3. Il powerplay ha dunque colpito nuovamente (Dauphin ha pure colpito un clamoroso incrocio dei pali nel primo tempo), ma dalle sette opportunità avute sarebbe stato d’uopo trarre qualcosa in più, in particolare dalle tre avute negli ultimi undici minuti. Tuttavia l’occasione più ghiotta del terzo periodo è stata probabilmente quella di Jecker al 48’.

«Abbiamo giocato bene, lottando per 60’, ma il disco non voleva entrare, anche perché il Friborgo ha bloccato molti tiri – conferma Dario Wütrich –. Dobbiamo portare più dischi verso la porta avversaria e sfruttare maggiormente i rebound, così come le superiorità numeriche. Contro lo Zugo dovremo fare il nostro gioco con costanza e andare con il fisico sui giocatori avversari».

Dal terzo centrale in poi il Gottéron ha dunque sostanzialmente meritato il successo, ma alla Gottardo Arena non bisogna assolutamente fare drammi per questa sconfitta. A livello individuale si attende qualche acuto in più da Bürgler e Kneubuehler, ma anche da Pestoni, mentre hanno provato a trascinare il gruppo i soliti Juvonen, Spacek e Dauphin.

Kostner: ‘La peggior entrata in materia’

Cereda ha provato al 40’ a invertire l’inerzia del confronto scambiando Dauphin e Landry di posto, ma invano. Con il rientro di Heed e l’esclusione di Brüschweiler ha inoltre scelto di schierare otto difensori e dodici attaccanti, segno forse che in retrovia non tutti sono al 100%. «È stata una partita strana, combattuta e con molte penalità, che hanno impedito alle due squadre di metterci intensità – commenta il coach –. A inizio secondo tempo abbiamo perso qualche disco di troppo ed è emersa un po’ di frustrazione».

Anche Diego Kostner riflette sulle penalità, partendo da quelle subite, che «nel primo tempo ci hanno reso più difficile entrare nel ritmo. Secondo me siamo entrati in partita peggio rispetto alle due precedenti partite. Poi entrambe le squadre potevano vincere, ma a noi è mancata la lucidità nella giocata decisiva. Nel secondo periodo volevamo fare troppo, mentre nel terzo ci abbiamo provato, ma dovevamo sfruttare i powerplay».

L’annotazione

Una terza volta che non si vedeva da tempo

Anche per la terza sfida di campionato Luca Cereda sceglie Janne Juvonen quale portiere titolare. Nulla di strano in fondo, il finlandese è il chiaro numero 1 nelle gerarchie e lasciarlo in panchina per fare spazio a Benjamin Conz significherebbe, in attesa del settimo straniero, giocare con soli cinque elementi d’importazione.

Si tratta però di una scelta inusuale per il tecnico di Sementina, che da quando è sulla panchina biancoblù ha sempre alternato entrambi i suoi portieri a disposizione entro la terza giornata, con una sola eccezione. Era infatti il suo primo anno in carica, per la precisione il campionato 2017-2018, quando proprio Conz era partito titolare nelle prime 19 giornate. Allora però si era trattato di una situazione particolare, in quanto il suo secondo Gauthier Descloux era stato richiamato a Ginevra, a causa dell’infortunio di Robert Mayer e in panchina c’era Sascha Rochow. Chissà se la prima sconfitta indurrà il tecnico a cambiare per la partita di venerdì con lo Zugo.