Alla Gottardo Arena succede tutto nel terzo tempo, e le due reti del québecois e del bernese regalano ai biancoblù il settimo posto in classifica
Per la prima volta dal 2021, l'Ambrì torna a battere il Servette, riuscendoci per la prima volta sul ghiaccio della Gottardo Arena, al termine di uno scontro diretto che metteva in palio il settimo posto. Nella sera in cui torna nel lineup capitan Grassi, pur se Luca Cereda per l'occasione è costretto a far senza Kostner, dato per infortunato dopo essersi reso autore di un’ottima prova l’altra sera a Davos in una scoppiettante linea completata da Formenton e Pestoni, che però – appunto – il coach biancoblù si vede costretto a smembrare, dirottando il canadese in prima linea con Spacek ed Eggenberger, siccome per l’occasione è lo svedese Lilja il sacrificato per far spazio tra i pali al finlandese Juvonen.
Pronti, via, e al primissimo duello alle assi Winnik frana malamente al suolo dopo un contatto con Virtanen, e il ginevrino ha la peggio, costretto addirittura a tornare nello spogliatoio in lacrime appena qualche secondo dopo aver messo piede in pista, dopo essere rimasto a lungo dolorante sul ghiaccio (apparentemente per un problema al ginocchio sinistro). Come già l’altra sera a Davos, nei primi minuti sul ghiaccio si vede solo l’Ambrì, e il nuovo arrivato Jussi Olkinuora deve dire di no al tentativo in solitaria di Isacco Dotti. Al sesto minuto i biancoblù avrebbero la possibilità di mettere in mostra il loro powerplay (fuori Völlmin per sgambetto), senza riuscire però a far male, e poco dopo il Ginevra fa venire il primo brivido a Juvonen, che è però abilissimo a chiudere sul velenoso tocco di Hartikainen.
Da lì è partita vera anche per le Aquile, che al quindicesimo riescono a crearsi l’opportunità più ghiotta di tutte, con Juvonen fortunato nella circostanza, siccome il tiro di Jooris dalla traiettoria piuttosto curiosa finisce per stamparsi sul palo, poco dopo che a sua volta Olkinuora s’era complicato la vita da solo, uscendo un po’ troppo allegramente dietro la porta per giocare un disco un po’ al limite sotto la pressione di Hofer. Poi, dopo un nuovo big-save di Juvonen su Miranda, i biancoblù rispondono con un’iniziativa di Dauphin e il possibile vantaggio ticinese mancato di un soffio da Kneubuehler, anche se l’ultimissima chance è sul conto di Bertaggia, che manca però la finta davanti alla gabbia leventinese.
In avvio di periodo centrale sono i biancoblù i primi a pungere, con Olkinuora costretto a dire di no prima a uno Spacek ben più in vista di martedì sera, poi a Bürgler. Un’altra ottima opportunità per i biancoblù capita poco dopo sul bastone del solito Formenton, che sfrutta la sua velocità per presentarsi indisturbato davanti a Olkinuora, ma invece di tirare apre il gioco per Pestoni che però si presenta con qualche istante di ritardo. Rispetto al primo tempo, il secondo è molto più spezzettato e le occasioni meno nitide. Come quella che capita a Dauphin, poco dopo metà partita, con il canadese che invece di concludere cerca il passaggio di troppo per Eggenberger, facendosi chiudere all’ultimo dal ritorno di Chanton. Subito dopo, un crosscheck di Berthon a Formenton (con il canadese che non manca di rispondere all’ex biancoblù) regala altri due minuti con l’uomo in più ai padroni di casa: l’Ambrì impiega parecchio a piazzarsi, ma quando ci riesce si crea infine qualche buona occasione, anche a penalità già conclusa, ma i vari Spacek, Heim e Kneubuehler non hanno fortuna. Così come al 39’ non ce l’ha Dauphin, che prova a colpire il disco al volo in apertura di un nuovo powerplay ticinese (stavolta l’espulso è Rod) ma Olkinuora l’anticipa per un soffio.
Sul piano della fluidità del gioco nel terzo tempo le cose non migliorano, così come non cambia l’atteggiamento di un Servette che brilla per la sua indisciplina, con Vatanen che si fa spedir fuori per aver fermato Spacek in maniera irregolare: quella è la penalità di troppo per gli uomini di Cadieux, pur se tecnicamente il gol arriva qualche istante dopo che il finlandese ha rimesso piede in pista, con Dauphin che si fa dimenticare da tutti sul palo più lontano, da dove riesce a correggere nella porta vuota un tocco di Pestoni, per il gol d’apertura al 45’59’’. A quel punto l'Ambrì vorrebbe sfruttare il ‘momentum’, e invece sono gli uomini di Cadieux a prendere in mano decisamente la situazione, riuscendo – per la primissima volta – a schiacciare quelli di Cereda nel loro terzo. È il momento più delicato per Grassi e compagni, che debbono stringere i denti a lungo, fino a 6'30‘’ dalla fine, quando André Heim decide di averne abbastanza, e si lancia in un'insistita azione personale che sfocerà nel gol della sicurezza.
Ambrì Piotta - Ginevra Servette (0-0 0-0 2-0) 2-0
Reti: 45’59’’ Dauphin (Pestoni, Spacek) 1-0. 53’30’’ Heim (Pestoni, Formenton) 2-0.
Ambrì Piotta: Juvonen; Fohrler, Virtanen; Wütrich, Isacco Dotti; Pezzullo, Heed; Zündel; Eggenberger, Spacek, Formenton; Landry, Kneubuehler, Bürgler; Pestoni, Heim, Douay; Grassi, Dauphin, Zwerger; Hofer.
Ginevra Servette: Olkinuora; Jacquemet, Vatanen; Berni, Karrer; Le Coultre, Honka; Chanton, Völlmin; Winnik, Richard, Miranda; Rod, Filppula, Hartikainen; Cavalleri, Jooris, Praplan; Berthon, Pouliot, Bertaggia
Arbitri: Dipietro, Borga; Cattaneo, Fuchs.
Note: 6'259 spettatori. Penalità: 1 x 2’ contro l’Ambrì Piotta; 5 x 2’ + penalità disciplinare di partita (Richard, al 60’00‘’) contro il Servette. Tiri in porta: 23-25 (8-8, 8-4, 9-11). Ambrì Piotta privo di Zaccheo Dotti, De Luca, Kostner (infortunati), Lilja (straniero in soprannumero) e Terraneo (Mondiali U20); Ginevra Servette senza Maillard, Mayer, Manninen, Lennström (tutti infortunati) e Guignard (in soprannumero). Ingaggio d’inizio effettuato da Noè Ponti, fresco di tre titoli vinti agli Europei in vasca corta. Al 15’12‘’ palo di Jooris. Dal 0’36‘’ Servette senza Winnik (uscito per infortunio). Ginevra senza portiere dal 57’38’‘ fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Isacco Dotti e Sami Vatanen.