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È carnevale, va bene, ‘ma così rischiamo i playout’

L’Ambrì regala tre reti al Friborgo nel periodo centrale e può mangiarsi le mani. Heim: ‘Adesso ci tocca andare a vincere a Bienne’.

Luca Cereda ha di che essere pensieroso

Ambrì – Contro il Friborgo l’Ambrì incappa nella seconda sconfitta consecutiva e la quinta filata alla Gottardo Arena. Come martedì con il Berna è il secondo tempo a tradire i leventinesi, che incappano infatti in tre reti subite, frutto di altrettanti dischi persi in zone pericolose. Sulla blu offensiva da Zündel per l’1-1 di Seiler (in situazione di penalità differita contro Rüfenacht) e da Kneubuehler per il vantaggio di Bertschy, mentre per il 3-1, che cade 53 secondi dopo il 2-1, Walser viene servito nello slot direttamente da Chlapik. Insomma sarà anche vero che a carnevale ogni scherzo vale, ma in questo momento del campionato farlo con il fuoco appare perlomeno inopportuno. E non è nemmeno la prima volta che gli uomini di Cereda si mettono in una situazione problematica al 40’ (o poco oltre): se contro Ginevra e Ajoie erano comunque poi riusciti a rimontare tre e due reti di svantaggio, contro Berna e Friborgo lo svantaggio acquisito non è più stato colmato.

Un’involuzione importante e inspiegabile rispetto all’ottimo primo tempo, chiuso infatti in vantaggio per 1-0, grazie al gol in powerplay di Kneubuehler. Nel terzo tempo poi i biancoblù, al di là dell’invenzione di Formenton per il 3-2 (disco messo addosso a Hughes da dietro la porta), hanno fatto troppo poco per avere legittime ambizioni di rimonta, anche se durante i tre minuti finali di superiorità numerica (cinque minuti contro Marchon per carica alla balaustra e due a Chlapik per reazione), Spacek ha avuto due occasioni per pareggiare, ma Hughes ha detto di no. E sicuramente lo svizzerocanadese ha mostrato una prestazione sui livelli raggiunti in autunno, ma anche Conz (titolarizzato al posto dell’ammalato Juvonen) ha avuto un compito non facilissimo, anche se non ha forse compiuto il miracolo che sarebbe servito ai suoi.

«Siamo partiti bene con un buon primo tempo, abbiamo fatto tanto gioco, ma dovevamo sfruttare di più le nostre occasioni. Nel secondo tempo invece abbiamo lasciato loro troppo spazio e ne hanno approfittato per fare tre gol in pochi minuti. Nel terzo tempo abbiamo giocato bene, ma abbiamo impiegato troppo tempo per realizzare il secondo gol ed è un peccato non aver sfruttato il powerplay. Stasera ci aspetta un Bienne, per certi versi simile al Friborgo. Dovremo dunque iniziare come ieri, essere aggressivi nel forecheck e non lasciargli spazio» riassume il difensore Yannik Burren.

È tra il rammaricato e l’arrabbiato anche André Heim: «Eravamo vicinissimi, ma il gioco davanti alla porta è stato decisivo e noi non siamo abbastanza energici né pericolosi. Abbiamo regalato al Friborgo tre punti che erano lì sul piatto da raccogliere, ma non l’abbiamo fatto. Conz ci ha tenuti in partita, durante il timeout Cereda ci ha detto di tirare molto di più. Contro il Bienne non possiamo fare altro che prendere tre punti che contano tanto, perché Losanna e Langnau non dormono, altrimenti rischiamo i playout».

Infatti le inseguitrici continuano ad avvicinarsi, ieri è stato il turno dei Tigers, che hanno strappato un punto allo Zugo, tuttavia la Tissot Arena è una pista tutt’altro che evidente da espugnare e oltretutto i giallorossi ieri hanno potuto riposare. E di riposo sembrerebbero invece avere bisogno numerosi elementi chiave biancoblù, tra quelli meno nel vivo del gioco contro i dragoni si possono sicuramente citare almeno Heim (che forse paga i recenti problemi fisici) e Virtanen.

L’ANNOTAZIONE

Chi ben comincia…

Al 1’28" Raphael Diaz subisce due minuti per aggancio. I biancoblù non sfruttano la superiorità numerica, ma gettano le basi per un primo tempo all’attacco. Il gol in powerplay arriva invece alla seconda opportunità, grazie a Kneubuehler e alla bella triangolazione con Pestoni e Bürgler.

Al 20’47" è invece Filip Chlapik a macchiarsi di una trattenuta e anche in questo caso il Friborgo non sfrutta la superiorità, ma si limita a girare il momentum dalla sua parte. Il problema è che poi i dragoni fanno ancora meglio, visto che non devono nemmeno aspettare che la seconda penalità contro i padroni di casa diventi effettiva, per pareggiare i conti con Seiler. In seguito vanno a segno anche Bertschy e Walser e pure il conteggio dei tiri, dopo il 15-9 in favore dei biancoblù nel primo tempo, diventa un 4-16 per gli ospiti. Partire con l’uomo in più è dunque un aiuto, ma non è ciò che fa la differenza.