Nell'ultimo test prima del debutto ai Mondiali i rossocrociati battono la Repubblica Ceca 3-2, sinonimo di trionfo nell'ultima tappa dell'Euro Hockey Tour
È una bella Svizzera, quella che dà sfoggio di sé nell'ultimissima amichevole prima dei Mondiali di Riga e Tampere, sul ghiaccio di Brno. Dove, al pronti-via è subito Cechia. Ventinove secondi: tanti ne impiega Kempny per mettere il primo disco sulla porta, quando Christoph Bertschy, pur senza volerlo, ci mette il suo bastone: Mayer spiazzato, nulla può. E due minuti dopo, un puck banalmente perso da Moser in impostazione finisce sul bastone di Beranek, il cui tiro nuovamente sorprende Robert Mayer, salvato nell’occasione dalla traversa. Per vedere all’opera il suo omologo ceco, invece, bisogna aspettare il quinto minuto, quando prima ci prova Dario Simion, imitato subito dopo da Senteler. Da quel momento in poi in pista c’è anche la Svizzera. Che al 5’24’’ si ritrova in pista con un uomo in più per cinque minuti, dopo una penalità di partita inflitta a Ondrej Beranek per una dura carica alla balaustra di fondo ai danni di Marti: ci vuole poco più di un minuto, e i rossocrociati trovano il pareggio grazie a una conclusione di Gaetän Haas che più angolata di così non potrebbe essere, dopo aver dialogato con Loeffel sulla ‘blu’. Già in gol la vigilia nella sfida con i finlandesi (in quell’occasione in gol era andato Thürkauf), anche stavolta il powerplay dimostra di essere all’altezza della situazione, pur se in quei cinque minuti di reti non ne arriveranno più, anche perché l’incrocio dei pali viene in soccorso di Vejmelka sulla conclusione di Corvi. Ma quella situazione dà lo slancio agli elvetici, decisamente attivi nella prima fase, con alcune buone occasioni come quella capitata a Thürkauf e Bertschy.
Anche in avvio di secondo tempo la Svizzera continua a dare una buona impressione, giocando con intelligenza e rigore, recuperando parecchi dischi di fronte a un avversario che vorrebbe reagire, dopo aver potuto tirare sole quattro volte nel primo periodo, ma la prima vera occasione arriva soltanto nel corso del settimo minuto, quando Geisser è costretto al fallo d'emergenza sul lanciatissimo Martin Kaut, che si ritrova improvvisamente da solo davanti a Mayer. Il problema è che trenta secondi dopo l'inizio della penalità inflitta al difensore dello Zugo, i rossocrociati si fanno trovare sul ghiaccio in cinque per un errore al cambio, così i cechi possono giocare in doppia superiorità numerica per un minuto e mezzo: i tre giocatori in pista fanno davvero un lavoro perfetto, e dopo aver superato quel 5 contro 3 il boxplay elvetico si difende anche nella trentina di secondi rimanenti in 5 contro 4. Scampato il pericolo, gli uomini di Fischer si rimettono a premere, e dopo una buona occasione capitata sul conto di Thürkauf, poco dopo lo stesso attaccante bianconero riesce pure a provocare una penalità da parte di Zboril. E ancora una volta il powerplay rossocrociato riesce a far male: dopo un'altra conclusione al volo di Gaetän Haas fuori misura, Corvi rimette il disco in gioco servendo un Romain Loeffel che riesce a trovare il corridoio giusto per battere Karel Vejmelka, ventiseienne portiere degli Arizona Coyotes. Intanto, sull'altro fronte, Chlapik e compagni faticano a giocare dischi in profondità, perché in tutti i secondi venti minuti soltanto due volte i rossocrociati si fanno prendere in velocità, legittimando ampiamente il vantaggio al quarantesimo.
Il problema, semmai, è che dopo appena dodici secondi in avvio di terzo tempo, sempre con Corvi in panchina, al primo tiro in porta Smejkal – servito da Chlapik – trova il punto del pareggio con una conclusione sul secondo palo. L'attaccante degli Ottawa Senators e quello dell'Ambrì si ripetono poi poco dopo, in un terzo tempo in cui i cechi danno l'impressione di poter riprendere in mano la partita. E invece, improvvisamente, gli elvetici tornano nuovamente in vantaggio: Fora mette sulla porta un tiro apparentemente senza velleità ma Vejmelka, sorpreso, la combina grossa, respingendo il disco davanti a sé, dove Miranda resiste alla pressione del suo avversario diretto, e in doppia battuta mette il disco in rete: è il 2-3 al 45'59”. In un'occasione, però, la squadra di Jalonen torna a farsi davvero minacciosa, quando Flek riesce a liberarsi nello slot, ma Robert Mayer gli chiude la porta in faccia. Il tecnico finlandese dei cechi sceglie di richiamare il proprio portiere in panchina con largo anticipo, e in quel frangente Richard si rende autore di uno sgambetto che costringe i suoi nuovamente a dover restare in pista in quattro. I loro avversari, invece, sono in sei, e così Ambühl e compagni debbono stringere i denti, fino alla fine. Prima di poter festeggiare, infine: finisce 3-2, per una Svizzera che oltre alla partita porta a casa anche questa quarta e ultima tappa stagionale dell'Euro Hockey Tour.
Repubblica Ceca - Svizzera (1-1 0-1 1-1) 2-3
Reti: 0'29‘’ Kempny (Smejkal, Chlapik/autorete Bertschy) 1-0. 6'29‘’ Haas (Loeffel/esp. Beranek) 1-1. 32'56‘’ Loeffel (Corvi, Haas/esp. Zboril) 1-2. 40'12‘’ Smejkal (Chlapik/esp. Corvi) 2-2. 45'59‘’ Miranda (Fora) 2-3.
Repubblica Ceca: Vejmelka; Jordan, Zboril; Jiricek, Kempny; Knot, Dvorak; Jerabek, Nemecek; Chlapik, Horak, Smejkal; Kaut, Kovarcik, Lenc; Hyka, Vozenilek, Flek; Beranek, Cernoch, Zohorna.
Svizzera: Mayer; Fora, Moser; Loeffel, Geisser; Glauser, Berni; Marti; Bertschy, Richard, Thürkauf; Simion, Senteler, Miranda; Künzle, Haas, Herzog; Riat, Heim, Kneubühler; Moy.
Arbitri: Eriksson (Sve), Harnebring (Sve); Lhotsky (Cec), Svoboda (Cec).
Note: 4'787 spettatori. Penalità: 1 x 2‘ + 1 x 5’ e penalità disciplinare di partita (Beranek, al 5'24‘’) contro la Repubblica Ceca; 5 x 2‘ contro la Svizzera. Tiri in porta: 21-28 (4-16, 10-7, 7-5). Svizzera senza Kukan, Heim, Kneubuehler, Van Pottelberghe (a riposo), Karrer (acciaccato) e Bichsel (infortunato, salterà i Mondiali). Repubblica Ceca senza portiere dal 56'29’‘ e fino al termine. Al 58'16’' timeout Cechia. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Jakub Zboril e Romain Loeffel.