Un gol di Balcers al 63' regala alla Lettonia non solo i quarti, ma addirittura il terzo posto di gruppo. Contro una Svizzera senza molte delle sue star
La sorpresa arriva a mezzora dall'inizio di un match che, in fondo, interessa soltanto ai Lettoni, a cui serve almeno un punto per arrivare ai quarti, mentre la Svizzera non ha più niente da chiedere alla classifica: nell'ultima uscita della prima fase, Patrick Fischer decide di lasciare in tribuna gente come Hischier, Malgin, Niederreiter e Kukan, oltre a Robert Mayer. Assenze o no, gli elvetici provano comunque subito a spingere, e infatti si crea le primissime occasioni, con Marti prima e Loeffel poi che tentano di far male, ma le due conclusioni si spengono addosso alla star lettone Rodrigo Abols. Al di là di ciò, è la Svizzera a fare il gioco, anche se il pericolo più grosso di tutti lo corre Van Pottelberghe, e per sua fortuna Robert Bukarts, al nono minuto, non inquadra il bersaglio. Quell’occasione mette le ali agli uomini di Vitolinsh, che per la prima volta si piazzano nel terzo difensivo elvetico, e il portiere del Bienne è costretto a moltiplicare gli interventi, peraltro riuscendoci molto bene. Quando però, come al quattordicesimo, gli uomini di Fischer si mettono a premere sul serio, i loro avversari non vedono il disco, e un minuto dopo Fiala manca davvero di un soffio il gol d’apertura. E lo stesso vale, poco dopo, per Fora, Senteler e Riat, che obbligano Arturs Silovs, ventiduenne portiere in forza all’organizzazione dei Vancouver Canucks, a compiere un paio di miracoli. Così, il primo tempo si chiude con uno 0-0 tutto sommato meritato, anche sul piano delle conclusioni, siccome dopo 20 minuti il bilancio è di 9 conclusioni a 8.
Ma subito in avvio di secondo tempo la Riga Arena esplode in un boato, quando il polsino dalla distanza di Freibergs coglie di sorpresa un Van Pottelberghe che non vede assolutamente nulla, anche perché Rihards Bukarts in quel momento ha un piede nell'area di porta: lo staff tecnico rossocrociato chiama subito il coach's challenge, ma gli arbitri dopo aver analizzato le immagini tivù non tornano sulla loro decisione. Il problema, è che nel corso della penalità "punitiva" sul conto dei rossocrociati scontata da Fiala, a 38 secondi dal ritorno in pista della star dei Los Angeles Kings, Janis Moser spedisce il disco in tribuna, costringendo così i suoi a restare in pista in 3 contro 5. Fortunatamente, però, i rossocrociati superano indenne il momento a dir poco delicato. A quel punto, finalmente si vede anche la Svizzera: prima ci prova Herzog che non riesce a deviare il disco in porta, ma qualche istante dopo ci riesce Kevin Fiala, che ottiene – finalmente – il suo primo gol al Mondiale. Il problema è che bastano soli trenta secondi ai lettoni per ritrovare il vantaggio, con Van Pottelberghe che si fa sorprendere tra i gambali dal tocco (mancato) del già citato Abols. Ben più ispirato poco più tardi l'omologo lettone di Van Pottelberghe, Silovs, che sbatte la porta in faccia al lanciatissimo Haas. Una nuova penalità, sul conto di Fiala, ma stavolta per eccessiva durezza, costringe nuovamente i rossocrociati a doversi difendere. E poco dopo il ritorno in pista del sangallese è Romain Loeffel a farsi sbatter fuori (per aggancio), e ovviamente ciò non aiuta la Svizzera a restare nel ritmo. Poi, a un minuto dalla pausa, ecco la prima penalità sul conto dei lettoni: il problema, appunto, è che la pausa incombe, e in pista ci sono cinque giocatori che non hanno mai giocati assieme il powerplay, e il risultato non muta.
E non muta nemmeno in avvio di terzo periodo, quando la Svizzera cambia quintetto sul ghiaccio, e quando un tiro di Corvi colpisce in pieno volto il povero Zile. I rossocrociati comunque ci sono: ci prova due volte Senteler, poi tocca al funambolico Haas tentarci, ma il bernese, capitano di serata vista l'assenza di Niederreiter, viene falciato da Janis Jaks. In quei due minuti a 5 contro 4, i primi senza interruzione, alla fine il gol arriva: anche con un po‘ di fortuna, con un involontario tocco di pattino di Miranda, quando Jaks aveva rimesso piede in pista da qualche secondo. Anche stavolta, ci manca poco che la Svizzera poco dopo un pareggio subisca subito il nuovo vantaggio ospite, ma stavolta la conclusione di Locmelis si stampa clamorosamente sulla traversa, a portiere battuto. L'Arena Riga trattiene il fiato, mentre la Svizzera riprende a pattinare e a macinare gioco. Fin quando Kevin Fiala e Andres Ambühl prendono le cose in mano: doppio tentativo del sangallese, poi disco messo in mezzo per il veterano grigionese, il cui missile terra-aria non lascia scampo a Silovs: è il 53'46‘’, Svizzera 3, Lettonia 2.
A quel punto Indrasis e compagni non hanno scelta: se vogliono andare avanti nel Mondiale, devono almeno pareggiare. Mentre la Svizzera non vuol mollare. Non vuole, ma alla fine lo fa: poco più di un minuto dopo, regalando agli avversari il 2 contro 1 che Daugavins sfrutta per trovare il 3-3 che un'intera nazione stava aspettando. E quel risultato non cambierà più fino al sessantesimo, nonostante a otto secondi dalla fine Bertschy sia a un niente dal segnare il gol partita. Gol partita che arriva al 62'25‘’, a firma Balcers, in powerplay, e che condanna i rossocrociati alla prima sconfitta a questo Mondiale.
Svizzera - Lettonia (0-0 1-2 2-1 0-1) d.p. 3-4
Reti: 21'43’‘ Freibergs (Indrasis) 0-1. 26'02’‘ Fiala (Corvi) 1-1. 26'34’‘ Abols (Balcers, Freibergs) 1-2. 47'03’‘ Miranda (Riat, Corvi) 2-2. 53'46’‘ Ambühl (Fiala, Corvi) 3-2. 54'56’‘ Daugavins (Abols, Balcers) 3-3. 62'25’‘ Balcers (Balinskis, Jaks/esp. Richard) 3-4.
Arbitri: Kaukokari (Fin), MacFarlane (Usa); Mackey (Can), Ondracek (Cec).
Note: Arena Riga, 9'178 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 6 x 2’ contro la Svizzera; 3 x 2’ contro la Lettonia. Tiri in porta: 32-28 (9-8, 10-9, 12-6, 1-5). Svizzera senza Hischier, Niederreiter, Mayer, Malgin e Kukan (tutti a riposo) e Berni (non ancora iscritto). Al 48'30‘’ traversa colpita da Locmelis. Al 61'19’' timeout chiesto dalla Lettonia. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Kevin Fiala e Rodrigo Abols.