Hockey

Alla Spengler è caccia al biglietto e... alla camera

Davos è già invasa dai tifosi, perlopiù di fede biancoblù: è grande l'attesa per la semifinale tra Ambrì Piotta e Ocelari Trinec

Keystone
30 dicembre 2019
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«Comunque vada a finire, sarà un successone». Ad affermarlo è un raggioante Giovanni Croce, responsabile di Casa Biancoblù, punto di ritrovo dei tifosi leventinesi ma non solo loro, nel cuore della Vaillant. È provato: da Santo Stefano a oggi il suo locale sono passate (e ripassate) migliaia e migliaia di persone. «E non è finita! Oggi, per esempio, il viavai è cominciato di buon'ora, ma per stasera ci sarà da lavorare ancora di più, eccome! Tifosi dell'Ambrì? Beh, quelli ci sono sempre, da quando apro e fino a notte fonda. Anche oggi, sebbene i biancoblù scenderanno in pista solo alle 20.15, è tutto il giorno che qui si parla italiano». Poi, forse per concedersi un attimo di tregua dopo giorni di lavoro quasi ininterrotto, prende posto in tribuna qualche istante prima dell'ingaggio d'apertura della semifinale dell'Ambrì Piotta.

E il viavai di persone prosegue anche fuori, sebbene all'ingaggio d'apertura manchino ancora diverse ore. Sotto gli occhi di uno spento 'securino' che si ascolta la diretta dell'altra semifinale (quella tra il Team Canada e i finlandesi del Tps Turku) alla radiolina appesa a tracolla, è tutto uno sciamare di persone. Che per gran parte si esprimono in italiano. E non è un caso se alle casse della pista fa bella mostra di sé un cartello che avvisa proprio nella lingua di Dante gli improvvidi ancora sprovvisti di biglietto che la semifinale che si inizierà tra poco più di tre ore è tutta esaurita. Mentre poco distante i bagarini si danno da fare per piazzare i biglietti, magari pure a cifre sproporzionate.

Oltre alla corsa al biglietto c'è però un'altra corsa: quella alla camera d'albergo. Ovviamente prese d'assalto le camere del paese, dall'ostello all'albergo di lusso (quasi tutti 'sold out'), passando al bed and breakfast o alla cameretta condivisa. «Sì – conferma ancora Giovanni Croce –. Stamattina una cliente mi ha detto, con suo sollievo, di essere riuscita a trovare una sistemazione. A Bad Ragaz! (a una cinquantina di chilometri da Davos, ndr)».