Nelle prove libere del Gp d’Australia prosegue il duello tra Ferrari e Red Bull. Nel 2026 l’Audi potrebbe acquistare la Sauber
Tutto possiamo affermare, ma quest’anno ci stiamo divertendo molto in questo scorcio iniziale di Mondiale 2022. Meno male, ci voleva dopo anni assai soporiferi e alquanto prevedibili. L’antipasto lo abbiamo avuto con il finale 2021 e i fatti di Abu Dhabi, ma sportivamente parlando le prime due gare sono state invero fascinose.
Iniziamo con l’indiscrezione più corposa del momento: AMG ha pressato e molto McLaren affinché non vendesse il team ad Audi, anche perché vorrebbe rimanere fornitore del produttore di supercar. Parrebbe che Zak Brown, in cambio di passaggi di tecnologie e risparmio di costi di filiera, abbia ceduto.
E dunque, Audi avrebbe chiesto una quotazione per l’acquisto della Sauber che nel 2026 avrà esaurito, forse anche già da tempo, la sua relazione con Alfa Romeo (il cui contratto scade nel 2024). Sarebbe per Hinwil l’occasione di una vita se riflettiamo su cosa il gruppo Porsche e Audi abbia dato in questi anni al motorsport in genere, con budget, competenze, tecnologie e non soltanto applicazioni di adesivi di marketing. Affaire-à-suivre, ma se così fosse finalmente potremmo avere momenti di gloria con la croce elvetica.
Ieri, nelle prove si è confermato il predominio Ferrari e Red Bull, con Leclerc lievemente più veloce di Verstappen, seguito da Sainz. Come sempre, suggeriamo di non farsi confondere dalle prestazioni delle seconde libere perché ogni team prova setting, carichi di carburante e altre amenità in modo personale. Noi crediamo, e lo ha pure affermato Leclerc, che le Red Bull qui in Australia abbiano sul veloce qualcosa in più della Rossa, specialmente con il disegno della pista che è assai mutato e reso di quasi 4-5 secondi più rapido dell’epoca pre-Covid. È stata una scelta, quella australiana, che ha davvero mutato il carattere della pista, non solo con un’operazione di facciata, ma proprio con una tonalità che fa entrare questo Albert Park tra i tracciati veloci del Mondiale.
Sappiamo che la Red Bull sul veloce puro ha quel quid in più della concorrenza, mentre le Ferrari sono guidabili e pulite nel misto. Proprio per questa ragione il team di Maranello ha montato dei sensori laser all’anteriore per verificare il grado di stallo e beccheggio che si manifesta in rettilineo per via del sovraccarico di aria dell’effetto Venturi nel sotto chiglia.
Sarà una bella gara e ancora una volta il Drs la farà da padrone anche se ne è stata in parte ridotta l’efficacia grazie alla pulizia della scia del posteriore, che dagli estrattori giunge alle monoposto che seguono un poco più pulita e meno calda, permettendo di avvicinarsi maggiormente.
A proposito di Drs si inizia a parlare della sua abolizione, il che sarà tema del 2026, ma certamente si prevede già dalla prossima stagione di ridurre il grado di apertura della bocca delle ali, diminuendone di conseguenza la scala di efficacia.
Bene la Sauber che con Bottas, specialmente in prova, si fa sempre vedere e risulta nelle prime dieci e anche meglio, non male Zhou che comunque sembra un pilota alquanto in gamba, serio, motivato e che si è fatto molto ben volere dal team di casa. Il nuovo casco del finlandese è stato molto fotografato, la settima posizione è un buon viatico per confermarsi in Q3 anche oggi per la terza volta consecutiva. Vallteri ha pure affermato di amare molto il nuovo disegno e di ritenere i sorpassi facilitati rispetto al 2021.
Sottotono Hamilton e Russell, con il secondo che almeno per ora continua a prevalere sul sette volte campione del mondo. La frase oramai ripetuta come un mantra "non sento e capisco la macchina" è la spina nel fianco del team di Brackley e di Wolff, non resta che attendere Barcellona per capire davvero quello che sembra un progetto mal riuscito.
Vettel senza tempo e in fumo, per lui annata in salita dopo due Gran premi saltati per Covid. Ha ammesso di sentirsi un poco stanco e provato.
Domenica ore 7 tutti svegli di buon ora, la F1 è tornata.