Domenica il GP del Bahrein. Per il Mondiale, Mercedes e Red Bull scattano con una lunghezza di vantaggio. La Ferrari mantiene un profilo basso
Il Mondiale 2021 inizia su una pista che poche settimane fa aveva ospitato le uniche prove libere di test delle monoposto, peraltro perturbate da costanti tempeste di sabbia. Di evidente si era visto solo qualche problema iniziale delle Mercedes-Benz che, a giudicare dalle prove, paiono ampiamente superati nei fatti. La stagione scatta quindi domenica alle 17 con la prima di ben 23 gare del 72esimo Mondiale, il 64esimo "Costruttori". Si finirà a metà dicembre, con ben 6 sei gare in più rispetto al 2020. Sono alcuni numeri che ribadiscono il ruolo principe della F1 nel mondo dei motori. Riuscire a proporre tutto questo con la crisi legata al covid-19merita rispetto, gratitudine e ammirazione.
Precisiamo in entrata alcuni punti. Il primo è che le libere del venerdì sono da sempre poco significative, a maggior ragione per quanto riguarda la prima gara dell'anno. Ci si nasconde, si tengono ben nascoste le prestazioni massime, anche se il formato accorciato a una sola ora per ciclo le rende più accattivanti. Anche perché i team devono almeno a scendere in pista e chiedere subito la prestazione. Secondo: ieri è accaduto qualcosa di interessante: 14 monoposto sono racchiuse in un solo secondo. È da molto che non accadeva, e questo ci suggerisce che dobbiamo attendere domani alle 16.00 per capire se si tratta di pretattica, oppure se i valori espressi sono rispondenti alla realtà tecnica.
Tali valori per il momento dicono che la Red Bull è in grande forma (i bookmakers inglesi la danno come favorita numero due per il titolo mondiale con Verstappen), che la McLaren si conferma in crescita (Norris sarà certamente anche lui rapidamente tra i migliori), che la Ferrari non è poi così male (Sainz è stato sorprendentemente). Alpha Tauri e il suo pilota giapponese esordiente Tsunoda sono addirittura settimi. Bene anche la Sauber con Giovinazzi tredicesimo, decimo nelle prime libere. Raikkonen è uscito danneggiando il musetto e perdendo tempo al box.
Hanno un poco deluso, ma davvero è troppo presto per emettere qualsivoglia verdetto, Alonso su Alpine Renault e Vettel su Aston Martin. Domani sono attesi al riscatto. L'asturiano entra a pieno titolo nella storia della F1 di cui è stato campione del mondo due volte, ma anche ad Indianapolis, a Le Mans, a Pikes Peak.
Stefano Domenicali è profondamente impegnato nello sviluppo della nuova piattaforma 2022 di Liberty Media in stretta relazione con Fia (la federazione internazionale , ndr) ma nel contempo deve cercare di tenere in piedi questo ulteriore anno che potrebbe essere meno peggio del precedente visto che si prevedono da luglio i primi parziali allentamenti Covid-19 in materia di spettatori. La bolla nella quale vive tutto il Circus è oliatissima, i controlli tramite cellulare sul posizionamento delle persone oramai acquisito e funzionante; proprio ieri due meccanici della Aston Martin sono stati trovati positivi e posti in isolamento.
Adesso la domanda che giustamente l'appassionato si pone sono le seguenti: chi vincerà il Mondiale? Finalmente il dominio Mercedes-Benz verrà un poco messo sotto pressione? Quel furbacchione di Hamilton ieri ha reiteramente dichiarato che la Red Bull in questo momento è la macchina da battere, ma sappiamo quanta politica e pretattica il caraibico sappia sviluppare.
La sensazione diffusa è di un Mondiale conteso tra Hamilton e Verstappen, con i due che per carattere e profilo meritano entrambi il titolo. Bottas a nostro modo di vedere si confermerà comprimario e nella prossima stagione sarà in altro team, in attesa della probabile rivoluzione a Stoccarda di tutto lo squadrone tedesco.
Fuori da questi giochi il fattore tecnico giocherà un ruolo che potrebbe rivelarsi avvincente. Con il minimo cambiamento apportato alla stagione 2021 che si apre, le monoposto saranno molto ravvicinate tra loro, eccezion fatta per i due top team. In occasioni particolari - nelle quali Mercedes e Red Bull dovessero incontrare problemi - altre scuderie potranno ambire a risultati sorpresa.
La Ferrari ha giocato molto al ribasso ammettendo di avere non molto da dire per il 2021 e annunciando di volersi giocare il tutto per tutto solo nel 202e. I rivelamenti cronometrici per ora non sembrano confermare questa visione un po' limitata.