Ai Mondiali di Zurigo, il 20enne argoviese è stato battuto soltanto dallo spagnolo Ivan Romeo e dallo svedese Jakob Söderqvist
Terza medaglia per la Svizzera ai Mondiali di Zurigo. Dopo l'oro di Franziska Matile-Dörig nella categoria C4 di paraciclismo e l'argento di Jasmine Liechti nelle U23, è arrivato il bronzo nella prova U23 maschile. Lo ha conquistato il gioiellino del ciclismo rossocrociato, Jan Christen. Il 20enne argoviese è stato battuto soltanto dallo spagnolo Ivan Romeo e dallo svedese Jakob Söderqvist, al termine di una prova nella quale la differenza è stata fatta negli ultimi 12 chilometri pianeggianti, lungo i quali l'elvetico ha pagato un fisico non prettamente tagliato per le prove contro il tempo. Alla fine, ha chiuso con un ritardo di 40” nei confronti dell'iberico e di appena 8” rispetto allo scandinavo. Ha comunque saputo mantenere una quindicina di secondi di margine nei confronti del belga Alec Segaert, il grande favorito della prova, costretto ad accontentarsi del quarto posto finale.
Le condizioni atmosferiche hanno senza dubbio avuto un'incidenza sul risultato finale. Infatti, nella prima parte di gara, Zurigo ha presentato delle strade bagnate dalla pioggia, il che ha aumentato le difficoltà nelle due discese presenti tra la partenza di Gossau e l'arrivo nella Sechseläuternplatz. Quando la carreggiata si è andata asciugando, nel tratto pianeggiante di 12 km tra l'ultima discesa e l'arrivo si è alzato un leggero vento contrario che ha disturbato notevolmente i concorrenti, i quali, Söderqvist a parte, hanno tutti perso in maniera consistente su Romeo e Christen.
Christen, che rappresenta il futuro del ciclismo elvetico – e non soltanto per le prove contro il tempo – ha forse avuto il torto di partire con il piede schiacciato sull'acceleratore. Ha fatto segnare il miglior tempo al primo rilevamento intermedio, addirittura con una ventina di secondi nei confronti di Romeo, ma poi ha gradatamente perso terreno. O forse, sarebbe meglio dire che è stato lo spagnolo a partire con maggiore cautela per poi scatenarsi da metà gara in avanti. Al secondo intertempo, infatti, vantava già un secondo di vantaggio nei confronti di Christen, margine che si è poi allargato in maniera consistente proprio negli ultimi 12 km, lungo i quali Romeo ha scaraventato sulla strada tutta la potenza dei suoi 193 cm per 75 kg di peso, 10 centimetri e 15 kg in più rispetto a Christen. «È il giorno più bello della mia vita – ha commentato a caldo il neo campione del mondo –. Sono qui con mio padre da dieci giorni per visionare e studiare il percorso, un investimento che a conti fatti è risultato pagante. Il percorso mi piaceva, ma quando sono partito la carreggiata era bagnata e questo lo ha reso ancora più difficile e insidioso. Ero convinto che in molti avrebbero potuto fare meglio di me, in particolare Alec Segaert. Poi, però, mi sono accorto di come i nostri tempi intermedi fossero piuttosto vicini, per cui ho iniziato a pensare di poterlo battere. La differenza l'ho fatta nel finale, quando ho spinto sui pedali con tutta la forza che mi rimaneva. Ripeto: è il giorno più bello della mia vita. Ringrazio la mia famiglia, i miei amici e la mia squadra per il loro appoggio».
Il podio iridato di Zurigo è ulteriore testimonianza di come la categoria U23 sia diventato qualcosa di più di un ibrido tra il ciclismo giovanile e quello professionista. A dominare la categoria sono sempre più ragazzi già pienamente inseriti nelle squadre del World Tour: Romeo corre per la Movitar, Söderqvist per la Lidl, Christen per la Uae Emirates e il grande battuto Segaert per la Lotto.
Fabian Weiss, secondo svizzero in gara, ha chiuso al 19° posto a 1’59” da Romeo.
In mattinata si è disputata pure la cronometro riservata agli juniores. La vittoria è andata al francese Paul Seixas, davanti ai belgi Jasper Schoofs e Matisse van Kerckhove, staccati rispettivamente di 6 e 7 secondi. Niente gloria per Nicolas Bialon, unico rappresentate elvetico in gara. Si è dovuto accontentare del 29° posto a 2’02” dal vincitore.
Nelle prove di paraciclismo, da sottolineare il settimo rango di Timothy Zemp nella categoria C4, a 2’37” dal vincitore, il francese Mattis Lebeau.