Il canadese vince di rincorsa sul mitico vulcano del massiccio centrale, ma l'affare lo fa Pogacar che rosicchia otto secondi a Vingegaard
Il ritorno sul Puy de Dôme dopo 35 anni del Tour de France non ha deluso le attese con una tappa molto dura, entusiasmante e ricca di colpi di scena.
La tappa è stata vinta dal canadese dell'Israel Michael Woods, uno dei quattordici fuggitivi che hanno caratterizzato la tappa, arrivando a superare i dieci minuti di vantaggio sul gruppo principale. Quando l'armonia in testa si è rotta a una sessantina di km dal traguardo sembrava però che la vittoria fosse destinata allo statunitense della Movistar Matteo Jorgenson o a uno dei suoi quattro immediati fuggitivi (Powless, Mohoric e Burgaudeau). Ma Woods è riemerso dalle retrovie (portandosi dietro Latour, alla fine secondo), bruciando Jorgenson a 500 metri dal traguardo.
Tra i favoriti, invece, quello più pimpante si è dimostrato essere Tadej Pogacar, scattato a 1,5 km dalla vetta e in grado di seminare tutti gli avversari con il solo Vingegaard, capace di ingaggiare un braccio di ferro da vicino con lo sloveno. Anche il danese ha però alla fine dovuto concedere otto secondi di ritardo e ne ha ormai ancora solo 16 di vantaggio.