Domenica si corre l'Amstel Gold Race. Lo sloveno grande favorito, ma attenzione al britannico Tom Pidcock, secondo nel 2021
Messi in archivio i muri del Fiandre e il pavé della Roubaix, il ciclismo del World Tour si appresta ad affrontare l'ultima tranche di classiche primaverili, quelle delle Ardenne. Domenica si correrà l'Amstel Gold Race, mercoledì la Freccia vallona e il 22 aprile il trittico si chiuderà con la Liegi-Bastogne-Liegi, prima di passare dal periodo dedicato alle corse di un giorno a quello che ci regalerà in sequenza Tour de Romandie, Giro d'Italia, Tour de Suisse e Tour de France.
Si inizia dall'Amstel, giunta alla 57ª edizione. I 253,6 km che compongono la gara inizieranno a Maastricht per concludersi a Valkenburg. Le côte in totale saranno 33, con l'ultima, il Bemelerberg, posizionata a soli 5 km dal traguardo (prima di immettersi nel rettilineo finale i corridori dovranno affrontare un altro strappo, non repertoriato). Le ultime 11 salite saranno racchiuse nel breve volgere degli ultimi 70 km, quando la corsa entrerà nel vivo, subito dopo il primo dei tre passaggi sulla linea del traguardo.
Il favorito d'obbligo non può essere che Tadej Pogacar, di ritorno in gruppo dopo il trionfo al Giro delle Fiandre e la rinuncia alla Parigi-Roubaix. La caratteristica delle salite in programma calza a pennello per lo sloveno che possiede tutte le carte in regola per proseguire questa sua fantastica primavera costellata di trionfi a ripetizione.
A mettere i bastoni tra le ruote del portacolori dell'Uae, potrebbe essere il britannico Tom Pidcock. Nel 2021 aveva chiuso al secondo posto, battuto di pochi millimetri dal belga Wout van Aert. La condizione fisica del britannico non è perfetta, dopo i problemi riscontrati alla Tirreno, tuttavia sta ritrovando la gamba e potrebbe essere la sorpresa della 57ª corsa della birra. Con la stessa maglia della Ineos non si può dimenticare Michal Kwiatkowski, due volte vincitore (2022 e 2015) e una volta secondo (2017). Nonostante il capitano dovrebbe essere Pidcock, è presumibile che il campione uscente possa godere di una certa libertà d'azione in seno alla corazzata britannica. Attenzione pure allo statunitense Neilson Powless, così come al colombiano Sergio Higuita che sulle côte olandesi potrebbe trovare terreno ideale per fare la differenza. Il francese Benoît Cosnefroy e il belga Tiesj Benoot (uomo forte della Jumbo in assenza di Van Aert) potrebbero pure loro ritagliarsi un ruolo da protagonisti, come avevano fatto lo scorso anno con il secondo, rispettivamente terzo posto.
Sul fronte elvetico, occhi puntati su Marc Hirschi: quelle delle Ardenne sono le sue classiche, ma il bernese dovrà fare i conti con il capitano Pogacar.