CICLISMO

Tadej Pogacar senza avversari domina l'Amstel Gold Race

In Olanda lo sloveno ha spezzato la resistenza della concorrenza con tre attacchi, per tagliare il traguardo in solitaria. Secondo Haely, terzo Pidcock

16 aprile 2023
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Diciassette giorni di gara, undici vittorie. Il ruolino di marcia di Tadej Pogacar è assolutamente incredibile. Dopo Parigi-Nizza e Giro delle Fiandre, lo sloveno si è aggiudicato la terza grande prova stagionale, l'Amstel Gold Race. E lo ha fatto, come suo solito, tagliando in solitaria il traguardo di Valkenburg. Per il fenomeno della Uae, si trattava del rientro alle competizioni dopo il trionfo di Oudenaarde e dopo aver rinunciato alla Parigi-Roubaix. Al termine dei 253,6 km di un percorso tracciato tra Maastricht e Valkenburg – peraltro due cittadine che distano tra di loro una quindicina di chilometri – Pogacar ha preceduto gli ultimi due rivali capaci di resistergli fin nei chilometri finali, l'irlandese Ben Healy, già secondo mercoledì nella Freccia del Brabante, e il britannico Tom Pidcock. L'uomo della Ineos ha cercato fino all'ultimo di resistere alla strapotenza dello sloveno, ma non ha potuto far nulla sull'ultimo attacco sferrato da Pogacar sul Keutenberg, a 29 km dall'arrivo.

In assenza di Van der Poel e Van Aert, ma anche degli atleti più adatti al terreno delle Ardenne, come Roglic ed Evenepoel, Pogacar non ha avuto rivali in una gara che ha dominato dall'inizio alla fine. È stato lui, infatti, a determinare i tempi di ogni iniziativa. La prima l'ha lanciata a 80 km dal traguardo, ha fatto esplodere il plotone e ha portato fuori un gruppetto di attaccanti: poi, si è ripetuto a 36 km dall'arrivo, sull'Eyserbosweg, con un'accelerazione alla quale soltanto Pidcock e Healy hanno saputo resistere. Infine, sul Keutenberg ha piazzato l'offensiva decisiva, con un allungo che ha dapprima spezzato il fiato all'irlandese e poco più avanti al britannico. Pidcock è andato in chiara difficoltà ed è stato pure superato da Healy, il quale ha provato a rientrare su Pogacar, ma non è mai riuscito a far scendere il ritardo sotto i venti secondi. Alla fine, lo sloveno si è imposto con una trentina di secondi di vantaggio.

Per Pogacar si tratta della seconda partecipazione all'unica classica olandese del calendario, dopo il ritiro del 2019. Con Eddy Merckx (1975), Jan Raas (1979) e Philippe Gilbert (2017) è il quarto ciclista a centrare la doppietta Fiandre-Amstel.

Per quanto concerne gli svizzeri in gara, nessuno è stato in grado di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Il migliore è stato Marc Hirschi, 36° a 4’06” dal compagno di squadra. Un rango più indietro, ma con un ritardo di 5’02”, ha chiuso Mauro Schmid.

A fine gara, Tadej Pogacar ha commentato il momento decisivo: «Tre giorni fa, con un messaggio, Mathieu van der Poel mi ha suggerito di attaccare sul Keutenberg, la salita più dura e che meglio si addice alle mie caratteristiche. Dovrò ringraziarlo per il suggerimento».

Chiusa la giornata nel Limburgo olandese, l'attenzione dello sloveno si focalizza sulle due classiche ardennesi... «Mercoledì il programma prevede la Freccia vallona, una gara molto difficile, nella quale non sono mai riuscito a ottenere buoni risultati. Tuttavia, con l'attuale condizione fisica e con l'aiuto della squadra è possibile pensare a un buon piazzamento».

L'obiettivo principale dell'assoluto dominatore di questo inizio di stagione rimane però la Liegi, in programma domenica 23. Sulle côte belghe troverà maggiore concorrenza rispetto all'Amstel, con in primo luogo Remco Evenepoel, vincitore dell'ultima edizione (Pogacar si era imposto nel 2021 e Primoz Roglic nel 2020).