Champions, lo Young Boys ospita l'Atalanta alla ricerca di un risultato utile per rimanere in corsa per un posto nelle prime 24
A poco più di un mese dalla visita dell'Inter, il Wankdorf di Berna si appresta a vivere una nuova serata importante, nella speranza che possa portare in dote allo Young Boys i primi punti di questa sin qui tribolata fase a girone unico di Champions League. Nella capitale svizzera sarà di scena l'altra nerazzurra della Serie A, l'Atalanta che con Sommer e compagni condivide il secondo posto in classifica a un punto dalla capolista Napoli. Contro l'Inter, i gialloneri erano usciti con le ossa rotte, dopo 90’ di buon calcio e un gol incassato al 93’, quando sembrava che il primo punto fosse lì a portata di mano... «Dovremo giocare con coraggio, proprio come avevamo fatto contro l'Inter. Abbiamo visto cosa è possibile ottenere quando ogni giocatore dà il massimo», ha commentato Joël Magnin.
Secondo il tecnico bernese è probabile che, rispetto all'Inter, la Dea punterà maggiormente su una difesa a uomo per poi innescare con grande velocità e verticalità le sue due punte Mateo Retegui e Ademola Lookman. Il primo in stagione è già arrivato a 12 gol, mentre il secondo, determinante nella scorsa primavera per la conquista dell'Europa League, segue a poca distanza con 9 centri.
Dopo aver effettuato la consueta analisi video, il portiere dell'Yb, David von Ballmoos, ritiene che lo stile di gioco dei bergamaschi non sia mutato dall'ultima volta nella quale le due squadre si sono ritrovate una di fronte all'altra. Era la Champions di tre anni fa e lo Young Boys era stato sconfitto 1-0 in trasferta, ma aveva strappato uno spettacolare pareggio (3-3) al Wankdorf... «L'Atalanta è una squadra che pressa in ogni zona del campo, dobbiamo rimanere attivi e sfruttare i nostri punti di forza nelle ripartenze».
Dopo un catastrofico inizio di campionato, l'Yb da quattro giornate è imbattuto e tre settimane fa è riuscito a realizzare la prima rete in Champions nella sconfitta per 2-1 contro lo Shakhtar Donetsk. Tutti segnali positivi, nonostante l'infermeria rimanga affollata, a prescindere dai possibili rientri di Loris Benito e Patric Pfeiffer.
Negli ultimi giorni, l'Atalanta si è spesso allenata su un manto artificiale, per adattarsi alla superficie che troverà a Berna e che potrebbe favorire i gialloneri, come già era capitato contro l'Inter... «All'inizio potremmo trarne un piccolo vantaggio – conferma Magnin –. Tuttavia, il più delle volte le squadre di vertice si adattano nel giro di 20-30’. Sta a noi riuscire ad approfittare di questo eventuale lasso di tempo a disposizione, anche con l'aiuto del nostro pubblico».
Nonostante gli zero punti in classifica, Magnin non vuole ritenere quella contro l'Atalanta la sfida decisiva per un eventuale accesso allo spareggio. Con due partite in trasferta (Celtic Glasgow e Stoccarda) e una in casa (Stella Rossa Belgrado), se davvero l'ambizione rimane quella di prendere parte alla fase a eliminazione diretta, un risultato utile contro la Dea si impone.
Per un'Atalanta che sta bene, anzi benissimo, ci sono due grandi che stanno male, anzi malissimo. Manchester City e Psg stanno attraversando un periodo difficile, la prima soprattutto in campionato, la seconda in particolare in Champions. Sabato contro il Tottenham, gli uomini di Pep Guardiola hanno subito la quinta sconfitta consecutiva (tra Premier ed Europa), cosa mai successa da quando sulla panchina dei Citizens è arrivato il tecnico catalano. In attesa della sfida al vertice di domenica ad Anfield contro il Liverpool, Haaland e compagni dovrebbero ritrovare un po’ d'ossigeno ospitando il Feyenoord di Jordan Lotomba, 21° con 6 punti. Sull'altra sponda della Manica, Luis Enrique ha conosciuto una partenza quanto mai difficile proprio in Champions, competizione nella quale in quattro partite ha racimolato la miseria di 4 punti. Un bottino che pone i parigini fuori non solo dalle prime otto direttamente qualificate per gli ottavi di finale, ma pure da un piazzamento tra il 9° e il 24° posto, sinonimo di spareggio. Con la nuova formula di Champions giunta al giro di boa, il Psg non ha più diritto all'errore se vorrà entrare nella top 8. E non è certo un sollievo il fatto che la rinascita debba iniziare proprio dall'Allianz Arena, contro un Bayern Monaco per nulla intenzionato a concessioni di sorta, visto che di punti in classifica ne ha soltanto due in più dei rivali parigini e occupa una tutt'altro che solida 17ª posizione. Se dovessimo prendere a metro di paragone il rendimento delle due compagini nei rispettivi campionati, quella di martedì dovrebbe essere una partita da fuochi d'artificio. Entrambe le squadre hanno sin qui realizzato 36 reti (il Bayern in una partita in meno) con Barcola e Dembélé da una parte e Harry Kane (14 reti in Bundesliga e 5 in Champions) dall'altra in grande spolvero. Tuttavia, il Psg in Europa ha segnato sin qui la miseria di tre reti, due delle quali favorite da errori del portiere avversario.
Tra le altre partite di serata, il Barcellona ospiterà il sorprendente Brest, quarto con 10 punti, due in meno del Liverpool capolista, mentre l'Inter di Sommer se la vedrà a San Siro con il Lipsia, sorprendentemente una delle cinque squadre ancora ferme al palo. Come fermo al palo è lo Slovan Bratislava che riceverà la visita del Milan di Okafor, mentre sarà derby svizzero tra il Bayer Leverkusen di Xhaka e il Salisburgo di Bryan Okoh. I campioni di Germania, quattordicesimi con 7 punti, sono chiamati a una reazione dopo la scoppola (4-0) rimediata nell'ultimo turno a opera del Liverpool.