La formazione bianconera è stata sconfitta 4-1 dal Tsc Backa Topola.
Il Lugano che non ti aspetti, ma pure un Backa Topola che nessuno pensava potesse essere così forte. Si è chiusa in Serbia l’imbattibilità bianconera in Conference League, con una sconfitta pesante e per molti versi sconcertante. È finita 4-1 a favore dei padroni di casa e il risultato è ampiamente meritato. Anzi, occasioni alla mano (i serbi si sono visti annullare tre reti per fuorigioco millimetrici), il passivo poteva essere assai più pesante. Una serata da dimenticare, conclusa con l’espulsione di Mattia Bottani a un minuto dal 90’, vissuta tutta in apnea contro un Backa Topola dimostratosi molto più pronto, determinato e coraggioso rispetto a un Lugano che, forse, ha sottovalutato l’impegno.
In campo con un 4-2-3-1, i bianconeri sono stati sopraffatti fin dal fischio d’avvio da un avversario capace immediatamente di inserire la quinta. Con un pressing forsennato ha creato mille e più problemi ai giocatori luganesi in fase di uscita palla. L’ottimo bagaglio tecnico dei serbi ha inoltre permesso loro di imbastire azioni pregevoli sia nelle situazioni di transizione, sia in fase di un possesso palla che, per una volta, il Lugano è stato costretto a subire per quasi tutto il confronto. Incapace di costruire gioco, la formazione di Mattia Croci-Torti ha prestato il fianco alla manovra avversaria, molto più veloce e capace di perforare una retroguardia impacciata e lenta. Stanic, Pantovic e Petrovic hanno sistematicamente messo a mal partito il Lugano. Il primo gol, firmato da Stanic dopo appena 5’ con una gran conclusione dal limite dell’area, ha senza dubbio contribuito ad accentuare la fragilità degli ospiti, ma non può certo giustificare quella che è stata senza dubbio una delle peggiori prestazioni stagionali.
Troppi giocatori bianconeri sono apparsi in confusione sin dalle prime battute. Come dimostra il fatto che il gol di Stanic, frutto di una bella trama tutta di prima intenzione, è stato l’unico dei quattro gol serbi a non essere stato favorito da svarioni colossali da parte dei luganesi. Addirittura clamoroso quello che ha portato a un secondo gol, che ha in pratica tagliato le gambe agli ospiti, con un colpo di testa a ritroso troppo corto di Hajdari sul quale si è avventato Pantovic per andare a battere un incolpevole Saipi. Il Lugano ha provato a reagire e due minuti dopo la frittata di Hajdari è riuscito a rientrare in partita con un doppio colpo di testa di Belhadj (il primo sulla traversa), in quella che è stata l’unica vera azione da gol dei bianconeri. Ma è passato meno di un minuto prima di una nuova palla persa a centrocampo (da un Grgic modello utilitaria in un Gp di Formula 1)) che ha portato alla conclusione ancora Stanic (difesa allegra è dir poco) per il gol del definitivo ko. E pure la quarta e ultima rete è nata da uno svarione bianconero, la palla persa centrocampo da Bottani che ha permesso a Pantovic di trovare la doppietta personale.
Ai microfoni della Rsi, Mattia Croci-Torti non ha voluto accampare scusanti (sarebbe stato piuttosto difficile farlo)... «Chiamiamola con il suo nome, questa è una débâcle. E me ne assumo la responsabilità, perché non sono riuscito a far passare il messaggio di come questa partita fosse insidiosa. L’abbiamo persa sotto l’aspetto dell’atteggiamento mentale, abbiamo giocato con poco coraggio, senza mai vincere un duello. In Europa il Lugano non può giocare in questo modo, c’è stata una mancanza di concentrazione che a questi livelli fa la differenza. Loro hanno disputato un’ottima prestazione, fin dal primo minuto hanno messo in campo quella qualità che a noi è mancata. Una bruttissima prestazione dalla quale abbiamo tanti insegnamenti da trarre. Adesso non dobbiamo piangerci addosso, bensì rialzare la testa e capire che così in Europa non si vince. Dovremo reagire subito domenica contro lo Young Boys e dimostrare che non è questo il Lugano che i tifosi, l’allenatore e la società si aspettano: dobbiamo ricominciare a lavorare a testa bassa».
Le ultime parole del mister bianconero proiettano già la squadra verso l’immediato futuro. Quella di Topola è stata una brutta versione del vero Lugano, ma una battuta d’arresto – per quanto pesante – può starci in un contesto nel quale i bianconeri collezionano settimane inglesi come fossero francobolli. L’importante è dimostrare che si è trattato soltanto di un passo falso e l’occasione giusta arriverà a breve giro di posta con la trasferta a Berna. La lezione che il Lugano si porta a casa dalla Serbia potrà senza dubbio servire...
Reti: 4’ Stanic 1-0. 59’ Pantovic 2-0. 61’ Behadj 2-1. 62’ Stanic 3-1. 83’ Pantovic 4-1.
Backa Topola: Ilic; Jovanovic, Djordjevic, Stevanovic, Petrovic; Radin; Djakovac (72’ Pejic), Stanic; Banjac (82’ Sos), Pantovic (90’ Mboungou), Cirkovic.
Lugano: Saipi; Brault-Guillard, Papadopoulos, Hajdari, Marques (64’ Valenzuela); Grgic (82’ Przybylko), Behadj (64’ Bottani); Steffen, Dos Santos (64’ Bislimi), Mahou (73’ Cimignani); Vladi.
Arbitro: Sundberg (Danimarca).
Note: all'89’ spulso Bottani (fallo di reazione).