Nella calda serata di fine agosto i granata confezionano una solida prestazione, mentre i B'zona Boys criticano (di nuovo) la dirigenza
Accantonata la Coppa, e il ‘contrattempo’ delle maglie, il Bellinzona è tornato a focalizzarsi sul campionato piegando 2-1 lo Sciaffusa. Una sfida mai, o quasi, in discussione. Nella calda serata di fine agosto la compagine di Benavente si è dimostrata ermetica in difesa e cinica in attacco, effettuando in questo modo il sorpasso in classifica e issandosi momentaneamente (in attesa della conferma, o meno, della penalizzazione inflitta dalla Swiss Football League) in seconda piazza. L’Acb non offriva una prestazione così solida e concreta da parecchio e il pubblico del Comunale non ha lesinato complimenti e applausi. Non è stato comunque tutto rose… e fiori: i B’Zona Boys hanno criticato di nuovo l'operato della società. L'organico è in continua progressione, eppure in questo inizio di stagione alcune lacune dirigenziali hanno lasciato piuttosto basiti.
Nelle battute iniziali la manovra della formazione di casa ha faticato a superare la trequarti, tant’è che Nivokazi è stato costretto ad arretrare il suo baricentro onde ricevere palla. La storia dell’incontro è stata riscritta in un batter di ciglio quando la ‘new entry’ Krasniqi ha trovato l’imbucata proprio dell'ex bianconero, lesto a saltare l’uomo e depositare la sfera alle spalle di Gianni De Nitti. Un sigillo celebrato esibendo la maglia numero tre di Aris Sörensen, rottosi da poco il crociato sinistro (che opererà nel mese di settembre). La marcatura è stata liberatoria: da quel momento l’Acb ha cavalcato l’onda dell’entusiasmo, mettendo in apprensione lo Sciaffusa. Il forcing, apprezzato dal più che discreto pubblico del Comunale, ha così prodotto il raddoppio alla mezz’ora; eccellente suggerimento di Krasniqi e incornata da manuale di Sangare. Le coordinate sono rimaste identiche anche nella ripresa. Già, perché i sopracenerini hanno controllato il match in modo autoritario cercando di piazzare il tris. Il punto del kappaò non è giunto, ma la compagine di Sforza ha chiamato in causa Enzler soltanto a dieci minuti dalla conclusione grazie a Giger. Il 20enne ha in seguito fornito l’assist a Bizzarri, capace di accorciare le distanze senza comunque ribaltare il risultato. Neppure ciò ha infatti scombussolato la squadra della capitale, accolta da uno scroscio di applausi e (altri?) tre punti a fine incontro.
L’Acb ha convinto in tutte le zone del campo lasciando solo le briciole allo Sciaffusa, concorda Dragan Mihajlovic. «Nelle battute iniziali abbiamo sofferto leggermente, ma siamo riusciti a cambiare subito registro amministrando la sfera e sfruttando le occasioni a nostra disposizione». I sopracenerini hanno infatti rischiato solo nell’ultimo scampolo di partita. D’altronde la compagine sulle rive del Reno «era sotto nel punteggio, perciò era lecito aspettarsi maggior possesso. A differenza dell’anno scorso, però, la squadra ha cambi. I giocatori che siedono in panchina hanno qualità. Non posso dunque che dirmi fiducioso: rimanendo umili e continuando a lavorare, possiamo ben comportarci». Quest'estate l’organico è stato di nuovo rivoluzionato, ergo l’alchimia dev’essere ricostruita. «I nuovi acquisti necessitano di pazienza onde conoscere questa realtà. Non è affatto facile integrarsi arrivando da Paesi stranieri e non proferendo una parola della nostra lingua». La new entry Krasniqi si è comunque subito messa in evidenza, mostrando piedi educati. Di origini kosovare, il 29enne «ha parecchia esperienza in questa categoria. È una persona squisita, mi fa piacere ritrovare Jetmir dai tempi di Lugano. E, come spesso accade, c’è stato il ‘castigo’ dell’ex». A chiudere la saracinesca quando (raramente) chiamato in causa è stato invece Enzler. «I ragazzi che l’anno scorso militavano fra le file dei gialloneri sono reduci da un periodo difficile, perciò il loro contributo è positivo. Avevo maggiormente paura dell’altro ex, Seiler, ma è stato bravo e non ha creato danni», sdrammatizza Mihajlovic. Fuori dal Comunale, lampioni e muri sono tuttavia stati tappezzati dalla nota emessa dai B’Zona Boys. La frangia più calda della tifoseria rivendica maggiore chiarezza e comunicazione più efficace. Chiede inoltre alla dirigenza, accusata di mancanza di rispetto nei confronti della maglia, di gestire in modo più responsabile la società così da evitare altri errori amministrativi. «Da ragazzo cresciuto in questa realtà, conosco la piazza – puntualizza il capitano –. Questi screzi non sono affatto salutari: bisogna cercare di migliorare la situazione dell’Acb tutti assieme». Il clima di maretta perdura da qualche anno. «Sì, credo sia necessario che ognuno faccia un passo indietro. La squadra ha bisogno del calore del pubblico (com’è stato in passato), rimaniamo uniti». A incontro concluso la tribuna principale ha tuttavia riservato un’ovazione a Mihajlovic e compagni, cosa piuttosto rara nelle ultime stagioni. «È il nostro compito, come giocatori dobbiamo toccare questo tasto sul campo. Le buone prestazioni, e soprattutto la fame, infondono positività e trascinano i tifosi allo stadio. Oggi è stata una sfida piacevole, ben tre gol, speriamo di continuare su questa strada; possiamo arrivare lontano, mostrando la stessa determinazione nonché spirito e attitudine».
Lo Sciaffusa ha finora racimolato sette punti, miglior approccio della propria storia in Challenge, ma sul terreno del Comunale si è mostrato impacciato. E, dunque, Ciriaco Sforza ha soltanto potuto complimentare la rosa «di qualità del Bellinzona. Da metà campo in avanti ha ottime individualità». Non si è invece soffermato più di quel tanto sull’imbrigliata performance offerta dalla sua compagine. L’ex nazionale rossocrociato ha messo piuttosto l’accento sui giovani che «hanno ancora molto da imparare. A segnare il punto della bandiera è infatti stato un 16enne. Alessandro ha capacità e competenze, e noi crediamo in lui. C’è tuttavia bisogno di pazienza in quanto la serie cadetta è ostica, equilibrata». Nell’economia dell’incontro è risultato decisivo l’ex di turno Krasniqi, qualche rimpianto? «Il mercato funziona in questo modo: era in scadenza di contratto e, trascorsi cinque anni sulle rive del Reno, intendeva esplorare nuovi lidi. Chi ha effettuato il percorso inverso è il centrocampista Seiler, in cerca di più spazio. «È un talento sopraffino, ma siamo alla quinta giornata e tutti devono trovare il ritmo campionato». Il 54enne non prefigge alcun risultato in termini di classifica. «Cerchiamo di mettere più fieno in cascina, e poi tracceremo una riga».
Bellinzona - Sciaffusa (2-0) 2-1
Reti: 20’ Nivokazi 1-0, 29’ Sangare 2-0, 88’ Bizzarri 2-1
Bellinzona: Enzler; Mihajlovic, Sauter, Gorga, Krasniqi; Lusuena, Sangare (83’ Gloor), Neelakandan (60’ Diarra), L’ghoul, Da Silva (83’ Matondo); Nivokazi (75’ Chukwuemeka).
Sciaffusa: De Nitti; Lenjani (73’ Lika), Schläppi (62’ Holenstein), Hasani, Wetz; Giger, Hegglin, Willimann, Kozlowski (62’ Bizzarri), Seiler; Onyegbule.
Arbitro: Drmic.
Note: 972 spettatori. Ammoniti: 46’ Seiler, 55’ Neelakandan, 66’ Hegglin, 72’ Krasniqi, 90+4’ L’ghoul. Bellinzona senza Berbic, Chacón e Sörensen (infortunati); Sciaffusa privo di Berhane, Bunjaku, Lurvink e Mulaj (infortunati).