Parla Yanis Cimignani, ventunenne centrocampista dalla doppia cittadinanza francese e del Burkina Faso. ‘Volevo uscire dalla comfort zone’
Dopo i test fisici della settimana scorsa, nel pomeriggio sul campo B2 di Cornaredo i ragazzi di Mattia Croci-Torti si sono ritrovati per il primo allenamento ufficiale della nuova stagione. Presenti 24 giocatori, assenti naturalmente i cinque impegnati (o reduci dagli impegni) con le rispettive Nazionali, ovvero Saipi, Steffen, Bislimi, Amoura, Celar, Marques ed El Wafi e pure Mattia Bottani, impegnato con i corsi per ottenere il diploma d'allenatore. Nel gruppo c'erano invece diversi giovani della seconda squadra, e giocatori tornati dai vari prestiti.
Tuttavia, i fari erano puntati soprattutto sul nuovo arrivato, Yanis Cimignani, che si è presentato davanti ai giornalisti prima di prender parte alla sgroppata collettiva, la sua prima a Lugano. Nato a Lione, 21 anni (porterà lo stesso numero sulla maglia, lui avrebbe voluto il 22 ma era già assegnato), il calciatore dalla doppia nazionalità francese e del Burkina Faso, vanta solo otto presenze nello scorso campionato di Ligue 1 nell'Ajaccio, prima di un lungo stop. L’anno prima, invece, in League 2, nella medesima squadra aveva totalizzato 32 presenze, contribuendo alla promozione dei còrsi nella massima serie. «Sono un centrocampista che ama giocare sulla fascia sinistra, ma posso anche farlo sul lato opposto. Direi che sono bravo tecnicamente ma devo lavorare maggiormente sul piano fisico e nella rifinitura dell’ultimo gesto, ed è un aspetto molto importante nel calcio moderno».
Come mai hai scelto Lugano?
Sono stato attratto dalla competitività del vostro campionato: le squadre svizzere riescono costantemente a offrire un ottimo percorso nelle competizioni europee. Ne ho discusso anche con Kevin Spadanuda, mio ex compagno nell’Ajaccio che aveva giocato nell’Aarau, e che mi ha raccontato degli aspetti positivi del vostro calcio. Dagli spezzoni di partite che ho visto su internet, mi sono accorto che qui si pratica un gioco assai offensivo, un validissimo motivo che mi ha portato alla decisione di scegliere l'offerta del Lugano. Mi è stato presentato un progetto molto valido, in una squadra che punta a giocare per le posizioni di vertice della classifica. Inoltre, quest’anno c’è la certezza di giocare nella fase a gironi di una Coppa europea. Ho parlato a lungo con il mister, e Croci-Torti mi ha illustrato le caratteristiche del gioco che desidera. Sarà una bella sfida. Chiaro, inizialmente sarà importante integrarmi velocemente, perché non parlo l’italiano, ma punto a impararlo in tempi brevi (del resto, a Lugano ha firmato un contratto di 4 anni, ndr). A oggi non conosco nessuno dei miei nuovi compagni, ma sono sicuro che non avrò difficoltà d’ambientamento.
Sei reduce da una stagione con solo otto presenze in campionato...
È stato un anno complicato, ma nonostante sia stato impiegato con il contagocce direi di essere maturato parecchio, e la Ligue 1 la vedevo come una ricompensa per il lavoro svolto fino a quel momento. Alla fine potevo scegliere se rinnovare il contratto oppure optare per una nuova destinazione, e non riuscendo a trovare un accordo che soddisfacesse entrambe le parti, ho colto al volo l'opportunità di emigrare all’estero e uscire dalla comfort zone. Visto che il modo di giocare in Svizzera è simile a quello che si pratica in Germania, che è il mio grande sogno per il futuro, trasferirmi qui era sicuramente l'occasione migliore per misurarmi con una nuova realtà.
In Francia si parla del campionato svizzero?
Direi di sì. Soprattutto grazie alla presenza di molti giocatori francesi nelle due vostre maggiori leghe. Penso in particolare al centrocampista Andy Diouf, che è riuscito a distinguersi dopo una stagione di altissimo livello con la maglia del Basilea.
Hai la doppia nazionalità francese e burkinabé: dove giocheresti, se ti convocassero in Nazionale?
A oggi ho giocato sei partite con la Nazionale Under 20 francese dove ho anche segnato due reti. Pur se mia mamma è originaria del Burkina Faso e potrei indossare la maglia della Nazionale maggiore, sono sincero, io do la priorità ai Bleus.
Altre passioni oltre al calcio?
Mi interesso molto di astronomia. All’inzio del mio percorso calcistico, mia mamma ha voluto che nella mia vita non ci fosse solo il pallone, ma che mi indirizzassi anche verso altre strade. Anche perché a quell'età non c’è la certezza di poter diventare un giocatore professionista.
Giovedì la squadra del Lugano disputerà già la sua prima partita amichevole, in quel di Bioggio (alle 17.30), contro un Bellinzona che ha già nelle gambe il test perso 2-0 contro il Thun. Sarà l’occasione per intitolare il centro sportivo a Giampietro Zappa, compianto giocatore di Lugano e Zurigo, oltre che della Nazionale.
Poi, a partire da domenica e fino al 7 luglio la squadra si trasferirà in Trentino, a Malles (in Val Venosta) per un campo d’allenamento con due amichevoli contro due club tedeschi, l’Unteraching (Dritte Liga) e il Balingen (Regionalliga bavarese).