Calcio

La Fiorentina a caccia di un sogno col dubbio Jovic-Cabral

Domani sera a Praga la formazione di Vincenzo Italiano contende al West Ham il trionfo in Conference League. ‘Bisognerà avere la mente sgombra’

Ancora qualche nodo da sciogliere per l’allenatore dei toscani
(Keystone)
6 giugno 2023
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Quasi sessant'anni senza trofei in bacheca, con l'ultima finale giocata 47 anni fa sempre in Europa, finita con una sconfitta ad opera dell'Anderlecht. È un'occasione storica quella che il West Ham si giocherà domani a Praga contro la Fiorentina, occasione arrivata peraltro in una delle stagioni più tribolate dei martelli londinesi. La squadra erede di una delle tradizioni più popolari e gloriose del calcio inglese, ha avuto infatti una stagione dai due volti: terribile in Premier League, dove è arrivata 14/a dovendo pensare più a salvarsi che a puntare all'Europa come nelle passate stagioni, quasi perfetto in Conference League, dove è imbattuta. David Moyes e i suoi sono arrivati a Praga un giorno prima della Fiorentina e si sono allenati con calma ma, a differenza dei viola, sono dieci giorni che non giocano una partita ufficiale. Se questo sia un bene o un male, non lo sa nemmeno l'allenatore. D'altronde le finali sono partite particolari. «La Fiorentina mi ha colpito – dice l'allenatore scozzese –, ha raggiunto una finale di Coppa Italia e già questo la dice lunga sul fatto che abbia qualcosa di speciale. L'allenatore ha fatto un grande lavoro e poi è sempre difficile giocare contro le italiane».

E se il West Ham sogna in grande, la Fiorentina non è da meno. In quella che sarà la seconda delle tre finali europee del calcio italiano, oltre che la sua seconda in stagione, dopo che era finita male la prima, in Coppa Italia, contro l'Inter. A Praga, sarà anche una partita fra due squadre molto diverse: la Fiorentina e il suo calcio propositivo contro il West Ham che è un forziere difficile da scardinare. Il tecnico dei viola, Vincenzo Italiano, sta ragionando su come affrontarla ma non si è ancora tolto tutti i dubbi, a cominciare dal tormentone che ha accompagnato tutta la stagione: Jovic o il brasiliano Cabral (vecchia conoscenza del calcio svizzero) per il centro dell'attacco? Il dubbio resterà anche per l'ultimo decisivo atto della stagione, con i due che potrebbero, a un certo punto, anche giocare insieme se la situazione lo dovesse richiedere. Mentre non ci sarà invece Gaetano Castrovilli, e questa non può che essere una pessima notizia, visto che negli ultimi mesi stava ritrovando la forma che lo aveva lanciato come una delle più belle realtà del giovane calcio italiano, prima di essere martoriato dai problemi fisici. Ma una finale è una finale e Italiano sa che chiunque giocherà non avrà particolare bisogno di essere motivato. «Per giocare una partita del genere – dice il tecnico – devi giocare con la mente sgombra. L'esperienza della Coppa Italia ci può aiutare: abbiamo avuto un blackout, ma poi siamo ritornati in partita».