Martedì le sfide di andata tra le 8 migliori d’Europa, con in particolare la doppia sfida anglo-spagnola (City-Atletico e Chelsea-Real) a tenere banco
Lo spumeggiante e ubriacante Manchester City di Pep Guardiola contro il granitico e ruvido Atletico Madrid del Cholo Simeone; l’imprevedibile Chelsea di fronte all’inevitabile Real Madrid; gli impari scontri tra i giganti Bayern Monaco e Liverpool e rispettivamente le outsider Villarreal e Benfica. Sono i contrasti – dai quali si spera possano scaturire scintille – che offrono i quarti di finale della Champions League 2021/2022, al via domani sera con i Citizens che ospitano i Colchoneros e i Reds impegnati a Lisbona, mentre mercoledì saranno i Blues e il Sottomarino Giallo a disputare l’andata tra le mura amiche. Otto squadre ma solo quattro Paesi, con Inghilterra e Spagna a farla da padrone (3 formazioni a testa) e Germania e Portogallo le cui speranze sono appese (le prime in maniera decisamente più salda) a una sola rappresentante. Curiosità, nonostante fosse possibile (il sorteggio non prevedeva paletti né a livello di teste di serie né di sfide tra connazionali), questi quarti di finale non vedranno affrontarsi compagini della stessa nazione.
«A questo livello è sempre più piacevole sfidare squadre del resto d’Europa e non formazioni dello stesso Paese che in definitiva affronti già tante volte a nelle competizioni nazionali», ha sottolineato al proposito il tecnico del Chelsea Thomas Tuchel, al quale ha fatto eco il suo omologo del Liverpool Jürgen Klopp: «L’unica cosa che non volevo, era pescare un club inglese». Entrambi sono stati accontentati, anche se a quest’ultimo sulla carta è andata decisamente meglio visto che la sua squadra è stata "accoppiata" come detto al Benfica, mentre i campioni in carica se la vedranno con i recordmen della storia della competizione con ben 13 trionfi – la vincente di quest’ultimo duello in semifinale se la vedrà poi con una tra City e Atletico –.
La formazione di Carlo Ancelotti arriva allo scontro di Stamford Bridge forte del primo posto blindato nella Liga (nonostante la batosta 4-0 subita nell’ultimo Clasico, sono ben 12, seppur con una partita in più, i punti di vantaggio delle Merengues sui blaugrana, secondi) e della grande rimonta negli ottavi contro il Psg. Dal canto loro Azpilicueta e compagni in Premier devono difendere il terzo posto dal ritorno in particolare dell’Arsenal, avvicinatosi ulteriormente nello scorso weekend dopo l’inatteso crollo casalingo dei Blues con il Brentford (ko 4-1 e ora +5 sulla squadra di Arteta, che ha però un match da recuperare) e sono costretti a muoversi nell’incertezza legata alle restrizioni imposte dal governo britannico al patron Roman Abramovich (per la questione Ucraina), che inevitabilmente toccano anche il club. A rincuorare i londinesi il precedente dello scorso anno, quando sulla strada verso il successo finale al penultimo atto avevano eliminato proprio i madridisti (1-1 all’andata al Bernabeu e 2-0 al ritorno), prima di trionfare nel derby con il City.
Per pensare di vendicarsi (in caso di passaggio del turno del Chelsea), il Manchester di De Bruyne dovrà prima sormontare l’ostacolo decisamente scomodo rappresentato dall’altra formazione di Madrid, in quello che è il secondo scoppiettante duello anglo-spagnolo di questi quarti. Dopo avere mandato a casa i "cugini" dello United, l’Atletico dovrà alzare ulteriormente l’asticella contro il meccanismo di gioco quasi perfetto di Guardiola, il quale dovrà comunque e inevitabilmente tener conto anche della sfida di domenica contro il Liverpool che potrebbe decidere la Premier League (a 8 giornate dalla fine del campionato un solo punto, in favore dei Citizens, separa le due dominatrici della stagione). Pep teme la caparbietà e la veemenza della squadra di Simeone, che ha anche tanta qualità in attacco con Sanchez, Joao Felix (autori di una doppietta con l’Alaves) e Griezmann, mentre il tecnico argentino proverà ad arginare gli schemi avvolgenti del City, che non danno punti di riferimento con il tourbillon di Mahrez, Sterling e Grealish e gli inserimenti di Cancelo, Bernardo Silva e De Bruyne.
Riguardo alle rimanenti sfide, il Benfica ha un modesto terzo posto in Portogallo, ma in Champions sembra riuscire ad alzare il suo livello. Ci vorrà ben altro però per mettere in ambasce il poderoso Liverpool di Klopp che è tornato da mesi in grande forma (una sola sconfitta, oltretutto indolore contro l’Inter nel turno precedente, nelle ultime 19 partite in tutte le competizioni), ha un gruppo esperto, compatto e di qualità. E soprattutto un attacco formidabile con Manè, Salah, Diogo Jota, e con Firmino e Luiz Diaz pronti a subentrare. Stesso discorso per il Villarreal, a caccia di un vero e proprio exploit con il Bayern. Lewandowski e compagni vogliono scalare la Champions e sono favoriti, in attesa degli esiti a tavolino del curioso incidente capitato loro nel weekend in Bundesliga, quando hanno battuto 4-1 il Friburgo giocando però per errore una manciata di secondi in dodici. La sensazione è comunque che come spesso accade in Champions, gli uomini di Nagelsmann non si concederanno altre distrazioni.