CALCIO

A Bellinzona per rilanciare la carriera

Samuel Delli Carri è approdato all’ombra dei Castelli: ‘Credo in questo gruppo. La promozione non è impossibile’

18 febbraio 2022
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Varese, Genoa, Carpi, Chiasso, Sciaffusa, Foggia, ancora Chiasso, Fano e, da ultimo, Bellinzona. Chiamarlo giramondo è forse eccessivo, d’altronde ha fatto la spola unicamente tra Svizzera e Italia, ma Samuel Delli Carri non è comunque uno al quale piace stare fermo. In questo 2022 ha scelto di accasarsi al Comunale della Capitale, al servizio di una società alla quale le ambizioni non mancano... «Nemmeno io mi definirei un giramondo. È vero, sono uno al quale non piace mettere radici in un posto. D’altra parte, pur apprezzando le nuove sfide, sarei anche capace di rimanere anni nella stessa squadra. Per me l’aspetto più importante è che la società sia sana e che io mi trovi bene in quel contesto».

Di sicuro, a Bellinzona ha trovato un club ambizioso, intenzionato a riaffacciarsi il più presto possibile al palcoscenico della Challenge League... «L’obiettivo dichiarato dalla società è senza dubbio la promozione. È vero, la capolista Breitenrain può contare su un vantaggio di dieci punti che sono, al contempo, tanti ma nemmeno troppi. Credo esistano i presupposti per una rimonta, ma non dobbiamo neppure guardare troppo in là nel tempo. Il nostro primo compito è di pensare a vincere partita dopo partita, essere concentrati sul presente e pronti a far punti in tutte le partite. Poi, succeda quel che deve succedere, l’importante è che noi si sia fatto il nostro dovere. Siamo un gruppo competitivo, con molta esperienza da Challenge League. La voglia di lavorare c’è, per cui sono convinto che seguiranno pure i risultati».

In maglia granata, Delli Carri ha ritrovato qualche giocatore con il quale aveva già condiviso lo spogliatoio (Michele Monighetti, Bruno Martignoni, Simone Belometti) ai tempi del Chiasso (2016-18), ciò che ha facilitato il suo inserimento... «Sono quasi tre settimane che mi sto allenando con i nuovi compagni e il fatto di avere in rosa ragazzi con i quali avevo già giocato in passato è stato un fattore positivo. Ho trovato un gruppo sano e con tanta voglia di lavorare».

Ma quali sono le strade che hanno portato Samuel Delli Carri di nuovo in Ticino? «È stata una situazione piuttosto complicata a darmi l’input per approdare a Bellinzona. In un primo tempo, sarei dovuto rimanere in Italia e passare dal Fano, dove avevo disputato l’ultima stagione, al Seregno, in Serie C. Poi, però, alla testa della società brianzola è arrivato un nuovo presidente, il quale ha deciso di lasciar cadere la trattativa. A quel punto, mi sono sentito con i dirigenti granata: il loro progetto mi è piaciuto e mi sono detto che sarei pure stato vicino a casa. Non è stato difficile accettare la proposta».

L’approdo di Delli Carri all’ombra dei Castelli garantisce al Bellinzona un difensore di qualità ed esperienza e al giocatore «la possibilità di rilanciare la mia carriera. Carriera che, fino a questo punto, è stata piuttosto particolare. Ho avuto alcuni episodi sfortunati, ma ammetto di avere pure fatto qualche scelta sbagliata. A Bellinzona mi trovo bene, per cui spero che il futuro mi porti grandi soddisfazioni».

Si parlava di episodi sfortunati... «Sono stato bloccato da qualche infortunio. Poi, come spesso capita ai calciatori, sono rimasto vittima dei cambi di allenatore: a quello che c’era prima piacevi, quello nuovo preferisce compiere altre scelte. Sono situazioni che nel mondo del calcio si ripetono, ma che possono influire sulla carriera: da un giorno all’altro puoi passare da titolare fisso a esubero, ma allo stesso modo puoi percorrere la strada inversa. In quei frangenti occorre molta forza mentale. Fino a qualche anno fa ero ancora immaturo, ma di recente ho imparato molto e adesso so gestire meglio certi momenti delicati. Ho capito l’importanza di essere il più professionale possibile: se lavori con coscienza, prima o poi le opportunità arrivano».

Samuel Delli Carri ha soltanto 24 anni, ma nel suo già intenso girovagare ha avuto l’opportunità di incrociare alcuni nomi importanti del mondo del calcio... «Tra i calciatori con i quali ho lavorato, mi ricordo con particolare piacere di Nicolás Burdisso. Ai tempi in cui ero al Genoa, mi ha aiutato molto a crescere, con i consigli e con l’esempio. Per quanto riguarda gli allenatori, ho apprezzato tantissimo, sempre al Genoa, Gian Piero Gasperini, dal quale ho imparato tanto».

A Bellinzona potrà attingere alla conoscenza calcistica di Jean-Michel Aeby, ma dovrà altresì portare la sua esperienza all’interno del gruppo... «Spero che gli obiettivi della società possano essere raggiunti. Sarebbe importante per l’Ac Bellinzona e per i suoi tifosi, sempre molto vicini al club, ma anche per il calcio ticinese che avrebbe bisogno di una squadra in Challenge League».