I bianconeri si sono ritrovati per la preparazione in vista del girone di ritorno senza il tecnico Croci-Torti, a casa ‘precauzionalmente’.
È ripartito l’Fc Lugano, ma ha dovuto farlo senza il suo condottiero, del quale potrebbe dover fare a meno per qualche tempo. Alla ripresa degli allenamenti di oggi pomeriggio dopo la pausa natalizia, all’appello mancava infatti il tecnico Mattia Croci-Torti, rimasto precauzionalmente a casa in attesa del risultato del test al quale si è sottoposto per scongiurare la sospetta positività al coronavirus. Nella migliore delle ipotesi quindi, il “Crus” riabbraccerà i suoi ragazzi già domani, ma se dovesse risultare positivo al Covid, sarebbe costretto a rimanere lontano dalla squadra almeno per dieci giorni, saltando quindi anche l’inizio del campo di allenamento in Spagna che Bottani e compagni dovrebbero svolgere (il condizionale è d’obbligo) dal 10 al 19 gennaio.
E sempre domani sono attesi i risultati dei Pcr affettuati oggi – in una sala stampa di Cornaredo allestita per l’occasione a mo’ di studio medico – su tutto lo staff tecnico e sui giocatori, arrivati a scaglioni a partire dal primo pomeriggio e sottopostisi innanzitutto a un tampone rapido per poter accedere agli spogliatoi e in seguito al campo. Test questi ultimi che da nostre informazioni sono risultati tutti negativi. Sempre domani, la maggior parte dei giocatori si farà inoltre iniettare la terza dose del vaccino, in modo da alzare ulteriormente le difese contro il virus del gruppo, all’interno del quale dovrebbero rimanere ben pochi elementi (uno o due giocatori) non vaccinati.
«Purtroppo questa è diventata un po’ la normalità, essendo in sostanza la quarta ripresa dall’inizio della pandemia – afferma il direttore operativo del club bianconero, Michele Campana –. Ci eravamo un po’ tutti illusi che i vaccini potessero essere la soluzione, ma questa variante che li buca ha rovinato i piani e ci preoccupa. Come club abbiamo preso tutte le precauzioni del caso, a partire dai test fino alla vaccinazione: chi potrà domani, una volta ricevuti i risultati dei Pcr, farà il “booster”, che assieme alle altre misure (tra le quali la suddivisione della squadra in diversi spogliatoi) speriamo ci possano aiutare a evitare focolai e quarantene di gruppo. A quel punto i giocatori in rosa non vaccinati dovrebbero essere al massimo uno o due, e nemmeno appartenenti al gruppo principale. Di questo siamo molto contenti, considerando come a inizio stagione erano almeno sette o otto».
Durante il ritiro di Benidorm («speriamo di poterlo effettuare, ma purtroppo non dipende solo da noi, le condizioni sanitarie e le restrizioni dei vari paesi cambiano continuamente, ci adatteremo», ci ha spiegato la Team Manager Beatrice Girelli), i bianconeri dovrebbero affrontare in amichevole i rumeni del Cluj (il 13 gennaio) e gli ungheresi del Ferencvaros (18), mentre in Ticino sono agendati altri due test contro Chiasso (22) e Bellinzona (26). Un programma che potrebbe però subire delle modifiche (come capitato al Basilea, costretto all’ultimo a rinunciare alla partenza per Dubai dalla situazione nell’Emirato nonché da alcune positività emerse all’interno della rosa) a causa della precaria situazione sanitaria che rischia di condizionare anche l’inizio del girone di ritorno della Super League, nel quale il Lugano dovrebbe esordire sabato 29 gennaio al Wankdorf di Berna contro lo Young Boys, che in classifica lo precede di due lunghezze.
«Speriamo di non finire come l’hockey su ghiaccio, alle prese con molti rinvii, ma pensare di ritardare l’inizio del campionato è praticamente impossibile – prosegue Campana, pure membro di comitato della Swiss Football League –. Anche perché con una squadra ancora in Europa (il Basilea, ndr), tre turni di Coppa Svizzera e gli impegni delle nazionali, è fondamentale tenere libere per eventuali recuperi quelle poche date ancora disponibili. Ogni club sa quello che deve fare, ossia prendere tutte le precauzioni del caso e approfittare della pausa per somministrare i booster, che aumentano il livello di protezione. La speranza in questo modo è di riuscire a “resistere” e continuare a giocare finché la situazione non si normalizzerà».
Tornando al raduno di oggi, passato indenni lo scoglio dei test rapidi, i giocatori sotto la supervisione del viceallenatore Cao Ortelli e del preparatore atletico Nicholas Townsend si sono divisi in gruppetti e hanno svolto del lavoro aerobico (in sostanza corsa) sulla pista di atletica, in attesa di iniziare a fare sul serio nei prossimi giorni.
«Abbiamo ripreso dopo due settimane di stop, nelle quali i giocatori hanno seguito un programma individuale, con dei lavori aerobici sulle corse lunghe – ci spiega il preparatore atletico luganese, Nicholas Townsend –. Poi domani effettueremo dei test sulla resistenza e nei giorni seguenti piano piano inizieremo a lavorare dal punto di vista della forza e sempre aerobico, attraverso ad esempio esercizi con la palla in spazi grandi e ripetute di corsa. In sostanza daremo un’impronta di volume, mentre nella settimana seguente, quella del ritiro in Spagna, lavoreremo più sull’intensità, con e senza pallone».
Un lavoro che il “Prof” si aspetta verrà svolto nel migliore dei modi... «Il gruppo ormai è grosso modo questo da diversi anni e devo dire che ha sempre affrontato le preparazioni con lo spirito giusto, che ho ritrovato anche oggi. Anzi, questa dedizione al lavoro è uno dei segreti dietro ai risultati che abbiamo ottenuto in questi anni».
Ancora assenti capitan Sabbatini (non ancora rientrato dall’Uruguay), il brasiliano Phelipe (costretto per il momento a rimanere in Brasile), il nuovo acquisto Aliseda (per questioni burocratiche) e l’algerino Amoura (convocato dalla sua nazionale per l’imminente Coppa d’Africa, in programma dal 9 gennaio al 6 febbraio in Camerun), sulle rive del Ceresio si sono visti per la prima volta il centrocampista arrivato dal Neuchâtel Xamax Maren Haile-Selassie e il 20enne del Basilea Adrian Durrer, mediano cresciuto nelle giovanili dei renani quest’anno impiegato in prevalenza in Promotion League con la U21 rossoblù (1 gol in 9 partite, ma è anche stato schierato per 9 minuti in Conference League contro il Qarabag) e prossimo alla firma con i bianconeri. Il talento rossocrociato (2 presenze con la Svizzera U18) non sarà comunque l’ultimo ingaggio del mercato invernale, a maggior ragione con la variante Omicron che ha se possibile reso ancora più essenziale avere una panchina lunga.
«È vero e abbiamo già detto che vogliamo allargare la rosa, ma non ingaggeremo giocatori unicamente per fare numero – assicura il direttore sportivo Carlos Da Silva –. La squadra sta bene e ha un suo equilibrio che vogliamo preservare, per cui arriveranno solo elementi che rappresenteranno un valore aggiunto. Stiamo valutando alcuni giocatori, ma in particolare nella sessione invernale non è facile trovare gli elementi desiderati, in quanto spesso chi è sul mercato, o gioca poco o costa troppo. In ogni caso siamo vicini a concludere per un centrocampista (Durrer, ndr) che rappresenta anche un ottimo prospetto per il futuro».