Calcio

Per i periti la morte di Maradona si sarebbe potuta evitare

La relazione dei medici punta il dito contro i medici dell'ex fuoriclasse, ma non solo, che a causa delle presunte negligenze rischiano l'accusa di omicidio

I suoi tifosi continuano a chiedere giustizia (Keystone)
27 aprile 2021
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La morte di Diego Maradona poteva essere evitata. È questa la conclusione della perizia medica disposta dai giudici che indagano sulla scomparsa dell'ex fuoriclasse argenzino, il 25 novembre scorso. A finire nel mirino dei magistrati sono il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, i medici che avevano in cura l'ex calciatore e nei cui confronti, secondo quanto rivelato dai media argentini, si ipotizza persino l'accusa di omicidio colposo, che prevede una pena da otto a 25 anni di reclusione.
«I suoi occhi sono gonfi come un seno», aveva riferito a Luque tre giorni prima del decesso di Maradona una delle persone che l'accudiva, gonfiore che era il segnale di una condizione di ritenzione idrica dovuta a insufficienza cardiaca, sottovalutata dai medici e che ne ha causato poi la morte.

La commissione medica si è riunita nove volte in questi mesi, e nella sua relazione si evidenzierebbe che la morte di Maradona era
evitabile e che c'e' stata negligenza. In primis l'argentino, dopo l'intervento alla testa per l'asportazione di un ematoma subdurale, "è stato portato in un posto inappropriato quando avrebbe dovuto essere ricoverato sotto controllo, mentre nella sua abitazione non c'era nemmeno un defibrillatore per un'emergenza cardiaca"; inoltre a Maradona "è stato somministrato un farmaco controindicato per i pazienti con disturbi cardiaci, un antidepressivo che non viene somministrato ai pazienti con aritmia e non sono state prese misure elementari". Nella relazione, infine, si punta il dito sulle omissioni dei medici, come quella relativa agli avvertimenti sulla ritenzione di liquidi, per la quale "non è stato fatto nulla. Maradona trascorreva intere giornate senza alzarsi e non ci fu reazione di alcun genere a questa anomalia".

L'imputazione per Luque e Cosachov appare scontata, ma i due potrebbero non essere i soli. Non è chiaro se le accuse verranno estese anche allo psicologo Carlos Díaz, che ha preso le decisioni, e la stessa sorte sembra possibile anche per gli infermieri, pur se per reati di livello molto inferiore all'omicidio. I pubblici ministeri stanno valutando pure la situazione dell'avvocato e rappresentante Matías Morla, perché ritengono che avesse un certo controllo della situazione, e avesse scelto lui i medici per
l'ex campione.