Come Bilbao, Monaco e Dublino, la capitale italiana deve presentare entro il 19 aprile un rapporto sulla presenza dei tifosi all'Olimpico
Il margine di tempo concesso a Roma per definire con precisione il numero di spettatori che potranno assistere alle partite di Euro 2021 allo stadio Olimpico, è troppo ristretto. Lo ha affermato Franco Locatelli, il principale consigliere scientifico del governo italiano. Roma, una delle dodici città che dovrebbero ospitare le partite dell'Europeo itinerante, fa parte delle quattro sedi sulle quali pende la minaccia del ritiro. Come Monaco, Dublino e Bilbao, la capitale italiana ha tempo fino al 19 aprile per fornire all'Uefa “informazioni supplementari” sui piani previsti per l'accoglienza degli spettatori.
«Sarebbe auspicabile che l'Uefa concedesse del tempo supplementare, perché è molto difficile fare previsioni su un appuntamento in programma tra due mesi e presentare una valutazione sul numero di spettatori e sui protocolli di sicurezza – ha affermato alla Rai Franco Locatelli –. Se si potesse procrastinare la decisione ai primi giorni di maggio, una previsione coerente con l'evoluzione epidemiologica sarebbe più fattibile. Comunque, tutti gli sforzi necessari verranno fatti per permettere di mantenere a Roma la partita inaugurale, così come le altre tre previste».
Lo scorso 6 aprile il governo italiano aveva dato semaforo verde alla presenza di spettatori all'Olimpico, ma l'effettiva occupazione degli spalti rimane condizionata dall'approntamento di un apposito protocollo da parte del comitato scientifico. Il presidente della federazione italiana, Gabriele Gravina, spinge per un'apertura al 30%, vale a dire con la presenza di 20'000 persone. L'Olimpico dovrebbe accogliere le tre partite dell'Italia, tra cui quella inaugurale contro la Turchia e quella contro la Svizzera del 16 giugno, oltre a un quarto di finale.