Calcio

'Prestiti simili metterebbero a rischio lo sport svizzero'

Il direttore generale dell'Fc Lugano Michele Campana spiega la decisione della Sfl di non firmare l'accordo di prestito con l'Ufficio federale dello sport

7 agosto 2020
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«Piuttosto che accettare dei prestiti a queste condizioni, preferiamo fallire». Non usa giri di parole il direttore generale dell'Fc Lugano Michele Campana per spiegare la decisione, presa in assemblea generale straordinaria dai 20 club della Swiss Football League, di rispedire al mittente gli aiuti finanziari destinati dall'Ufficio federale dello sport (Ufspo) alle associazioni associazioni sportive nazionali di calcio e hockey. Prestiti previsti dall'ordinanza per la "promozione dello sport e dell'attività fisica" che la Sfl (ri)chiede ora modificare, al fine di permettere ai club, finanziariamente fortemente toccati dalle conseguenze della pandemia di Coronavirus, di accedere agli aiuti, fondamentali per la sopravvivenza stessa delle società e dello sport professionistico rossocrociato. Secondo le società, la base giuridica non è soddisfacente e diversi punti non corrispondono alle loro attese, con le maggiori criticità che riguardano la responsabilità della Lega per la totalità dei prestiti, l’ammontare della garanzia richiesta e l’obbligo per la stessa Sfl di costituire ogni anno un fondo di garanzia.

«Così come sono stati pensati, per noi quei prestiti sono irricevibili - ribadisce il dirigente bianconero -. È un po' come se prestassero i soldi a Swiss e se fallisse ne sarebbero responsabili Alitalia, Lufthansa e via dicendo. Inoltre hanno chiesto di mettere a garanzia i soldi provenienti dai diritti televisivi. In pratica se fallisce un club che ha preso 20 milioni di prestito, fallisce il calcio svizzero. Non ha senso, anzi è una follia. Per questo non abbiamo firmato l'accordo rinviando il dossier a Palazzo federale in quanto irricevibile. E penso che i club di hockey faranno lo stesso».

Tra i punti che avevano fatto parlare anche l'obbligo di ridurre il monte stipendi... «Quella clausola è stata mantenuta ma diciamo che è stato trovato un compromesso che a grandi linee prevedi di dover ridurre in tre anni non tutti i salari ma solo quelli superiori alla media».

Decisione del 12 agosto (sugli spettatori) crocevia fondamentale

Ma senza i prestiti della Conferazione i club più piccoli come il Lugano (per non parlare di quelli di Challenge Leauge, Chiasso compreso) riusciranno a sopravvivere? «Dipende molto alla decisione del Consiglio federale del 12 di agosto. Se togliessero il limite massimo di 1000 spettatori e permettessero di riempire gli stadi almeno del 50 per cento della rispettiva capacità (o perlomeno la presenza degli abbonati), sarebbe un grande aiuto. E a mio avviso se i numeri dell'emergenza dovessero rimanere questi, ci sarebbe la possibilità di farlo senza mettere in pericolo nessuno. In questo senso concordo appieno con quanto affermato dal Ceo dello Zugo, il quale ha sottolineato come sarebbe una follia uccidere un movimento e sopprimere migliaia di posti di lavoro quando si permette a 600 persone di stare su un Airbus A380 per 12 ore. Altrimenti non ci rimarrebbe che andare a Berna dicendo: "O ci date aiuti a fondo perso o depositiamo i bilanci"».

In questo senso la stessa Sfl ha comunicato che è in via di finalizzazione un concetto di protezione globale per aumentare il numero di spettatori negli stadi. Tra i punti chiave anche le mascherine obbligatorie, l’abolizione dei posti in piedi (nella massima serie) e l’esclusione dei tifosi ospiti. In una lettera, la lega ha chiesto al Consiglio federale di non prolungare oltre la fine di agosto il limite di 1000 spettatori.

Cinque sostituzioni confermate, campionato valido con 18 turni completi

Anche a livello sportivo durante l'assemblea sono state prese decisioni importanti, come ad esempio il prolungamento anche nel campionato 2020/2021 (che dovrebbe scattare l'11 settembre) della possibilità di effettuare cinque sostituzioni a partita. Ma soprattutto si è regolamentata l'eventuale interruzione della stagione (che può aver luogo per decisione dell’assemblea generale della Sfl o per ordine ufficiale), con il numero di turni completati che sarà decisivo per la classifica finale dei tornei: qualora se ne fossero giocati almeno 18 prima dell’interruzione, la classifica dopo l'ultimo turno completo disputato sarebbe considerata quella finale, mentre in caso contrario il campionato non verrebbe contabilizzato.

«La lega si è resa conto che c'erano delle lacune, per certi versi comprensibili, nel regolamento ed è corsa ai ripari. Perlomeno da questo punto di vista partiremo tranquilli». Per quanto, come e se effettivamente si potrà partire, è però ancora tutto da vedere.