Il presidente del Lugano intenzionato ad aspettare la cordata anglo-scozzese soltanto qualche giorno in più. 'Da lunedì devo pensare ai rinnovi e alla campagna acquisti'
«Nessun novità. I soldi promessi ancora non si sono visti, per cui devo iniziare a pensare di risolvere la situazione in un altro modo». Angelo Renzetti per il momento non ha trovato soddisfazione nella cordata anglo-scozzese che si era offerta di ritirare il 60% del pacchetto azionario del Fc Lugano, detenuto dall'attuale presidente. E se il club bianconero non dovesse varcare la manica, l'alternativa è di fatto una sola: che Renzetti rimanga al suo posto... «Certo (ride, ndr), mica posso scappare. D'altro canto, altre soluzioni non ne esistono, almeno per ora».
Il numero uno bianconero non ha intenzione di aspettare ancora a lungo... «Non è che non voglio, soltanto che non posso. Nella mia mente sono già proiettato al 2020, perché adesso bisogna muoversi: ci sono i contratti da rinnovare, il mercato da pianificare, la seconda parte della stagione da preparare... Nel giro di qualche giorno, diciamo entro lunedì, vorrei che tutto fosse chiarito. Ma a questo punto mi sembra di poter dire che al 70% rimarrò ancora alla testa del Fc Lugano».
Lugano che ieri a Kiev, per la prima volta in dodici partite di Europa League, non è stato seguito “live” dal suo presidente... «Ho visto la partita alla televisione e alla fine ho tenuto a complimentarmi subito con i ragazzi. Tutti i giocatori schierati da Jacobacci, anche coloro i quali avevano avuto poche occasioni per mettersi in mostra, hanno dimostrato di essere all'altezza della rosa. Ho ricordato a tutti che quello di ieri sera rappresenta un bel biglietto da visita. L'essere andati a Kiev a giocarsi la vittoria è comunque un'esperienza importante, di quelle da segnare sul curriculum».
Peccato solo per quel gol a 30” dal fischio finale... «Non ne faccio un cruccio. Avrebbero potuto segnare anche dieci minuti prima, oppure già nel primo tempo. Il calcio è fatto così, dobbiamo tenere ciò che di positivo possiamo estrapolare dalla trasferta in Ucraina, vale a dire la bella prestazione dei ragazzi, fatta di grinta e cuore, un'esperienza che servirà a loro come alla società».
Adesso arriva lo Young Boys per il commiato al 2019. Il Lugano porterà in dote la consapevolezza acquisita nella battaglia di Kiev, i bernesi potrebbero arrivare in Ticino scornati dopo l'inutile pareggio di Glasgow... «Ce la possiamo certamente giocare per fare risultato. Sarebbe un bel commiato dal nostro pubblico, un commiato infiocchettato dal nostro record di punti alla pausa invernale. Se riuscissimo a chiudere in bellezza, con un buon girone di ritorno potremmo mirare al quarto posto finale, sinonimo comunque di qualificazioni per l'Europa League».
Peccato soltanto cher la nuova formula voluta dall'Uefa penalizzi le società medio-piccole... «È vero, ma per lo meno avremmo la soddisfazione di giocare a Cornaredo. Quasi quasi preferirei passare dalle eliminatorie, ma farlo con il nostro pubblico, piuttosto che andare direttamente alla fase a gironi, ma essere di nuovo costretti ad emigrare oltre San Gottardo.