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All'ombra dei Castelli, folla in visibilio per Gimbo Tamberi

Al Galà il mattatore è l'altista italiano, che sale fino a 2,27 metri, nuovo record del meeting, la Werro ritocca invece il limite svizzero sugli 800 m.

9 settembre 2024
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Cielo terso e un gradevole venticello che faceva mulinare ovunque l’irresistibile richiamo della carne alla griglia – che qualche anno fa ebbe modo di apprezzare anche un semidio come Asafa Powell – hanno coccolato e viziato il pubblico che nella serata di lunedì non ha voluto perdersi lo spettacolo andato in scena al Comunale, uno show garantito dalla presenza di ben 7 titoli a cinque cerchi, 21 podi di Parigi e addirittura 240 medaglie fra Mondiali, Europei e Olimpiadi.

Il bel tempo, del resto, è patrimonio genetico degli organizzatori del Galà, che saprebbero esorcizzare la caduta della pioggia perfino se fossero chiamati a mettere in piedi il loro meeting a Rangoon nel mese di luglio. Parliamo della serata del lunedì, ovviamente, date le cateratte riversatesi invece domenica pomeriggio sul City Event di Locarno, senza peraltro troppo scoraggiare alcune centinaia di appassionati che hanno comunque seguito la bella gara del salto con l’asta femminile consumatasi in Largo Zorzi.

Quella vissuta in queste ultime quattordici edizioni dalla kermesse bellinzonese è una crescita notevole e costante, che ha permesso all’appuntamento ticinese di inserirsi a pieno merito fra i quattro o cinque meeting più importanti al mondo, al di fuori della quindicina di date inserite nel calendario della Diamond League. La gente ormai lo sa bene, e infatti risponde ogni volta in maniera massiccia, assiepando spalti e tribune: oltre 6mila gli spettatori presenti.

Esaurito il sotto-clou – con le competizioni riservate alle categorie giovanili, ad alcune finali B, alla handbike e agli atleti di Inclusione handicap Ticino – la serata è poi entrata nel vivo con il saluto al pubblico di Ajla Del Ponte, purtroppo ancora impossibilitata a prender parte alle gare, a cui hanno fatto seguito anche due parole di Mutaz Barshim, leggenda vivente del salto in alto, pure lui sfortunatamente in abiti civili a causa di un piccolo infortunio dell’ultima ora che gli ha impedito di presentarsi in pedana.

‘Tornerò anche l’anno prossimo’

Fra quelli che invece hanno potuto regolarmente gareggiare ci sono stati i colossi del getto del peso, disciplina di cui al Comunale erano presenti al completo tutti i finalisti olimpici di Parigi: il migliore con la boccia da 7 kg è stato – di nuovo – l’americano Crouser, che con 22,25 m ha sfiorato il record dell’impianto (2,28 m) che già gli appartiene: lo yankee, che come tutti i vincitori di serata ha incassato 2’500 franchi (1’400 al secondo,1’000 al terzo, 500 al quarto e 200 al quinto) ha promesso di tornare al Comunale anche il prossimo anno.

Ottima gara anche per il francese Ducos (47“94) nei 400 ostacoli, capace di superare il brasiliano Dos Santos (3°), che a Bellinzona è un habitué e sotto i Castelli era rimasto fin qui imbattuto. A seguire sono andati in scena gli 800 muliebri, in cui a imporsi è stata l’eccellente Audrey Werro, che ha fatto segnare il nuovo record svizzero (1’57”76).

Pubblico un po’ deluso dai 100 metri maschili: tutti aspettavano ovviamente Marcell Jacobs, ma a vincere è stato il giamaicano Blake (9“96), con l’italiano (già campione olimpico e campione continentale) soltanto 4° (10”12). Sulla stessa distanza, ma al femminile, secondo posto per la nostra Mujinga Kambundji (11“14), dietro l’americana Davis (10”97).

Nutrita presenza rossocrociata nei 400 maschili, dove gli occhi erano tutti per l’enfant du pays Ricky Petrucciani, vicecampione europeo nel 2022 e giunto al Galà in ottima forma. Il ticinese fa segnare un buon tempo (45“90), però ha chiuso soltanto sesto una gara dominata dallo statunitense Deadmon, che era il grande favorito (44”76).

Un autentico entertainer

Nuovo record del meeting (1’43"98) negli 800 metri per il campione europeo Gabriel Tual (Fra), accompagnato dagli incitamenti del pubblico nella sua cavalcata sui due giri di pista. Soltanto secondo, nei 110 ostacoli, lo statunitense Holloway, tre volte iridato e campione olimpico a Parigi: è stato battuto per un solo centesimo dal francese Zhoya (13“23).

Il pubblico lo ha comunque molto applaudito, ma sempre meno di quanto ha battuto le mani all’altista italiano Gianmarco Tamberi, che gode in ogni angolo del mondo di enorme seguito ed è un autentico entertainer, oltre che un campione. Fra le donne, la più acclamata è stata Jasmine Camacho-Quinn: la portoricana ha vinto i 100 ostacoli autografando il nuovo record del meeting, fermando il cronometro a 12”52, cioè 4/100 meglio del limite che già era di sua proprietà. Terza l’elvetica Ditaji Kambundji.

Caduto infine anche il record sui 200 maschili, che durava dal 1995: Alexander Ogando (Dom) ha chiuso in 20"19, ben 26/100 meglio di quanto fatto 29 anni fa dal nigeriano Ezinwa. Nella gara femminile, seconda piazza per Mujinga Kambundji (22“69), dietro l’americana Battle (22”58).

Il prossimo Galà dei Castelli (15a edizione) si svolgerà, sempre al Comunale di Bellinzona, il 9 giugno 2025.

Il duplice giro di pista entusiasma... Ajla Del Ponte

La campanella è risuonata una settimana fa in tutto il canton Ticino. Un effetto acustico inequivocabile, che ormai da qualche stagione annuncia l’imminenza del Galà dei Castelli. Accantonata l’asta bagnata, i riflettori sono tornati a illuminare tartan e pedane del Comunale. L’ovazione del pubblico è stata inizialmente destinata (a mo’ di bentornato) alla beniamina di casa, Ajla Del Ponte, entusiasta del record nazionale firmato dalla sorprendente Audrey Werro. «Questo stadio è ogni volta magico sul duplice giro di pista: scrutando il cronometro a 50 m dalla conclusione, ho subito intuito che sarebbe stato un riferimento di tutto rispetto». Reduce da mesi piuttosto complicati, la ticinese intende tornare a calcare questi palcoscenici «sperando che la malasorte sia finalmente alle spalle. Non vedo l’ora d’iniziare la prossima stagione».

La 28enne si augura di tornare a competere a fianco di Mujinga Kambundji: radiosa e solare, la bernese incarna la determinazione in persona. «Non posso che dirmi soddisfatta della performance su 100 e 200m nonché del tempo. Mi fa sempre piacere correre qui a Bellinzona». L’annata è stata decisamente un successo, eppure la 32enne non è completamente «felice. Non ho riscontrato infortuni come in passato. A inizio stagione, però, ho faticato a essere solida e costante. L’intento era comunque di essere in forma in occasione di Europei e Giochi». E, infatti, Mujinga ha confermato il titolo continentale sui 200m e raggiunto un’altra finale olimpica sulla mezza distanza. Da poche ore si è chiusa un’edizione delle Paralimpiadi brillante in casa rossocrociata, soprattutto grazie all’atletica. Un assaggio (inedito) c’è stato anche sulla pista del Comunale grazie alle handbike: «Non ho visto molto in televisione, ma ho seguito tramite i social. Ogni risultato conquistato da qualsiasi atleta svizzero è fonte di motivazione; sprona, insomma, a migliorare. Il bottino racimolato dalla nostra spedizione è stato incredibile. Forse qualcosa d’irripetibile, ma positivo in quanto le giovani leve possono ambire a questi risultati».

Fra i protagonisti della serata bellinzonese anche Marcell Jacobs. L’italiano la passata stagione ha cambiato vita e, ora, sembra aver ritrovato il piacere (e la salute) di correre. «È stata un’emozione incredibile sentire uno stadio così pieno di calore. Non appena hanno chiamato il mio nome... Non mi aspettavo tutta questa partecipazione. Ero contento di essere qui e di conoscere questa pista. Non è stata la miglior prestazione, ma sono a fine stagione e quindi sono parecchio stanco». Una stagione lunga e piena di «emozioni e aspettative in cui ho ritrovato buone sensazioni; correre qui, in un ambiente familiare, è stata la degna chiusura. Non vedo l’ora di tornare il prossimo anno».

Nella velocità i colori rossocrociati sono invece stati rappresentati da William Reais, che alle Olimpiadi ha rinunciato ai ripescaggi causa mancanza di forze come una Ferrari che non riesce a sprigionare tutta la sua potenza. «Non sono più stanco come nei mesi scorsi e questo si rispecchia sui rilevamenti ottenuti a Losanna, Zurigo e Bellinzona. Un terzo posto in un meeting bellissimo come il Galà, in cui sono presenti star internazionali, non è da buttare. Qui mi sento a casa, d’altronde i Grigioni non sono molto lontani». Il natio di Coira ha iniziato a correre tardi, eppure i risultati sono già eccellenti. Nella memoria è ben impressa la doppietta nei 200m a Roma, in cui William ha conquistato il bronzo alle spalle di Timothé Mumenthaler. «La concorrenza in Svizzera e ciò permette a tutto il movimento di migliorare. Ora ho bisogno di staccare la spina, ma ricomincerò a lavorare sodo in vista della prossima stagione. Tutto è possibile!».