Atletica

Galà dei Castelli: delude Tamberi, brillano gli altri

Serata di ottime prestazioni al Comunale di Bellinzona, con ben sette nuovi record dello stadio

Mujinga Kambundji con Elaine Thompson Herah protagoniste dei 100 metri
(Ti-Press)
4 settembre 2023
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La data delle vostre nozze - sempre che riteniate indispensabile sposarvi - fissatela in corrispondenza del Galà dei Castelli: sarete certi che il tempo sarà bellissimo. Ancora una volta, infatti, gli organizzatori di questa kermesse sempre più prestigiosa hanno goduto dei favori della meteo, che migliore davvero non avrebbe potuto essere. E si sa che le feste, se il clima è buono, sono già praticamente riuscite. Così, dunque, è stato anche ieri sera, in occasione dell'edizione numero 13 del Galà, di nuovo ottimamente frequentato dal pubblico, che al Comunale di Bellinzona ha occupato gran parte dei posti disponibili (5'752 i presenti) tifando con calore anche in occasione delle competizioni Junior e Inclusive andate in scena nel sotto-clou, e in seguito appassionandosi a uno spettacolo che si è confermato di altissimo livello. Del resto, erano ben 175 gli atleti giunti nella capitale capaci di vincere medaglie olimpiche o iridate: solo per rimanere agli eventi più recenti, erano presenti 3 ori di Budapest 2023 e 6 ori di Tokyo 2021.

Dopo la riuscitissima anteprima del City event di domenica a Locarno - con la gara femminile di salto con l'asta in Largo Zorzi - la serata sotto i Castelli si è aperta con un omaggio gastronomico ad Ajla Del Ponte, che ha vissuto una stagione complicata: si spera che l'intero prosciutto donatole da uno degli sponsor possa portarle fortuna per il prossimo anno. Premiati a bordocampo anche Ricky Petrucciani e soprattutto il giamaicano Asafa Powell, leggenda mondiale della velocità.

Archiviate le formalità, si è iniziato a fare sul serio, con gare e concorsi molto equilibrati e combattuti. E subito è caduto un record della manifestazione, quello dei 400 ostacoli femminili, grazie all'olandese Femke Bol, che ha fermato il cronometro a 52"79. Pochi minuti dopo è stata la volta della gara più veloce, i 100 metri maschili: tutti si aspettavano il successo del canadese De Grasse - oro olimpico sulla doppia distanza che a Bellinzona viene sempre volentieri - ma alla fine ha vinto il giamaicano Seville, che di nome fa Oblique, ma che verso il filo di lana ha dispiegato le sue falcate in posizione perfettamente eretta. 10"01 il suo tempo. Nuovo record dello stadio anche per la giamaicana Goule-Toppin, che negli 800 m ha fatto segnare un buon 1'57"53.

Da segnalare anche il 47"50 nei 400 ostacoli del brasiliano Dos Santos - un altro aficionado dei Castelli - pure questo nuovo record della pista, uno dei tanti della serata. Grande tempo anche quello di Elaine Thompsopn-Herah, seconda donna più veloce del mondo e vincitrice in pratica di ogni medaglia esistente: ma il suo 10"92 non è bastato per battere il limite bellinzonese fissato due anni fa da Fraser-Pryce (10"78). Chi ce l'ha fatta a fissare un nuovo record locale è stato, nei 1'500 m maschili, il keniano Chieruiyot (3'33"98), strepitoso nell'ultimo mezzo giro di pista. Sugli scudi anche la portoricana Camacho-Quinn, un'altra star assoluta del panorama atletico planetario: ha corso i 100 ostacoli in 12"56, nuovo limite dell'impianto. Solo sesta in questa gara l'elvetica Ditaji Kambundji. Degno di nota il 3° posto negli 800 m femminili per la romanda Audrey Werro, campionessa europea U20.

Deludente l'istrionico marchigiano Gimbo Tamberi (campione continentale, olimpico e mondiale), che durante la presentazione pre-gara ha ricevuto un'accoglienza davvero trionfale e che a ogni salto è stato accompagnato da entusiastici e ritmati battiti di mani: ha superato i 2,24 m soltanto al terzo tentativo, e poi, come tutti i migliori di serata ha fallito ogni salto a quota 2,28: l'italiano ha chiuso soltanto quarto, per via dei maggiori tentativi effettuati. Alla fine, spompato per una stagione intensissima, ha dichiarato a tutto lo stadio: «Sono morto, mi spiace di non aver vinto, ma a Bellinzona volevo esserci assolutamente, ora posso davvero andare in vacanza».

Chi invece le promesse le ha mantenute è stato lo svizzero Jason Joseph, che ha dominato i 110 ostacoli in 13"18. E il proprio dovere l'hanno fatto pure i lanciatori del disco Stahl (67,24 m) e Ceh (67,15 m), che come ai recenti Mondiali hanno occupato le prime due posizioni del concorso. Conclusione di meeting abbellita dai 200 m femminili, con due rossocrociate al via: Pointet 5a in 23"50 e Niederberger 6a in 23"93 in una gara vinta dall'americana Clark in 22"64.

L'anno scorso gli atleti erano forse un po‘ stanchi, dato che la stagione era ormai terminata: quest'anno invece il calendario ha ancora qualche casella da riempire, con la Diamond League a Bruxelles questo venerdì e poi il doppio appuntamento a Eugene (Oregon) il 16 e 17 settembre per il gran finale. Energia dunque ne girava ancora parecchia, e i tempi e le prestazioni registrati al Comunale stanno lì a dimostrarlo. Il Galà tornerà il 9 settembre 2024.

’A Bellinzona l'atmosfera è sempre molto calda'

Le corse sono ormai le ultime della stagione, ma il parterre de rois non ha deluso le attese. La stella, forse quella più luccicante, di questa edizione è stata Femke Bol: soprannominata ‘Bambi’ per la capacità di superare l’ostacolo con grazia (a differenza della sua prima disciplina sportiva, lo judo), la freccia oranje ha sfoderato tutta la sua classe sulla pista del Comunale. «Non posso che essere felicissima di questa serata. L’annata è quasi finita, ma ogni competizione ha un sapore particolare. È sempre fantastico competere a Bellinzona, credo sia la mia terza volta. Questa atmosfera è bellissima». L’oro europeo, quello mondiale. E, ora, manca solo quello olimpico. «La forma c’è, darò il massimo». Da qualche anno lavora spalla a spalla con Ajla Del Ponte. «È una persona stupenda: ha avuto una stagione difficile, ma ha continuato a sostenermi e così farà sempre. È fantastico lavorare con lei in quanto è un’atleta molto veloce, da cui posso imparare parecchio. Spero tornerà presto a correre in modo da condividere le fatiche dell’allenamento», ha affermato sorridendo. Caduta negli ultimi metri della staffetta 4x400m mista iridata, l’olandese ha mostrato prova di grande carattere. «Ho gettato il cuore oltre l’ostacolo, ma quel ruzzolone ha compromesso ogni possibilità di conquistare una medaglia e, verosimilmente, firmare il record del mondo; ho cercato in tutti i modi di redimermi, e ce l’ho fatta! La squadra è una motivazione extra». La 23enne in stagione ha cambiato il modo di approcciarsi all’ostacolo (da 15 a 14 passi), «a volte capita di arrivare con il piede sinistro altre con quello destro. È stata una sfida, ma mi è piaciuto. Ora posso concedermi un kinder bueno», dolce preferito che spesso condivide con la compagna di squadra Lieke Klaver. Anche Elaine Thompson-Herah ha realizzato una prestazione di tutto rispetto, il suo personale. «L’atmosfera è fantastica. È la mia prima volta, ma sono felice di essere riuscita a migliorare di nuovo il crono fatto registrare pochi giorni fa a Zurigo».

Chi invece necessita di vacanze è la nostra Mujinga Kambundji. «Il piede fa male, ma finalmente la stagione è finita perciò ho tutto il tempo per riposare e recuperare. È sempre una bella atmosfera, poi lo stadio è fantastico. Non capita molto spesso di essere così a contatto con i tifosi, almeno non nei grandi appuntamenti, ma è sempre fonte di ispirazione È stato difficile fare del mio meglio, devo ancora recuperare le energie dalle due prove (100m e 200m) di Zurigo. Sono molto stanca, rimarrò un po’ a casa in modo da essere pronta per la nuova stagione». E Parigi? «Non penso ancora ai Giochi, prima le ferie». Magari in Ticino, «quest’anno non ho avuto molto tempo di scoprire questa regione, a differenza degli anni scorsi in cui ho visitato ad esempio la Valle Verzasca». La sorellina Ditaji ha invece vissuto una stagione da incorniciare. «È stata una bella serata grazie ad un’atmosfera speciale: la pista è molto veloce, poi è sempre bello correre in casa». Il record svizzero e la finale iridata nei 100m ostacoli, «ho raggiunto tutti i miei obiettivi ora staccherò completamente la spina. Ho intenzione di viaggiare e scoprire nuovi luoghi, forse raggiungerò mia sorella in Inghilterra, in modo da correre ancora più veloce l'anno prossimo». Una serata ancor più particolare in quanto è stata l’ennesima volta in cui ha potuto ammirare da pochissimi passi la sorella. «Ne abbiamo fatte molte, ma trascorrere un po’ di tempo assieme è sempre molto bello. Sì, forse, lei alla mia età era meno puntigliosa: avendo dieci anni in più, l’esperienza che ha maturato mi ha permesso di non commettere alcuni ‘errori’ ma lavorava comunque sodo».

E, infine, due parole su Gianmarco Tamberi. «Scusate, sono sfinito! Mi dispiace di non aver vinto, ma dopo i Mondiali di Budapest ho accusato un calo fisico. Sarei voluto andare in vacanza, ma al contempo non volevo mancare questo appuntamento. E sono contento di essere qui».