Prosegue la preparazione di Alinghi verso l'America's Cup 2024. ‘L'obiettivo è che la barca sia pronta per l'estate’
La preparazione per la Coppa America 2024 è già nel vivo per il team Alinghi Red Bull, i cui 14 membri dell'equipaggio (7 nel "Driving group" e 7 nel "Power group") si stanno esercitando a bordo di due Ac40 e su un vecchio Ac75 del Team New Zealand. «È una fortuna avere due Ac40, perché così possiamo scambiare membri dell'equipaggio da un giorno all'altro – commenta Yves Detrey, membro del Driving group –, abbiamo diversi mesi per testare il miglior equipaggio e raggiungere il massimo della coesione».
L'imbarcazione che verrà utilizzata in gara sarà disponibile nei primi mesi del 2024: «La nostra barca sta venendo costruita ora a Ecublens, l'obiettivo è che venga ultimata entro l'estate del 2024 – spiega il condirettore del progetto Pierre-Yves Jorand –. Vogliamo avere la barca qualche mese prima della Coppa, per renderla affidabile e migliorarla, ma non troppo presto, per non perdere ore di ricerca e sviluppo. Per questa barca è una vera corsa tecnologica, tutta la squadra del design lavora incessantemente per dotarla delle componenti più performanti». La prima prova in gara dovrebbe avvenire a Barcellona, nell'agosto 2024.
Mentre il Driving group, quello che si occupa della gestione di vele e foil, si esercita sull'Ac 40, sull'Ac75 e in palestra si allena nell'ombra il Power group, chiamato a generare energia e che conta fra gli altri sull'ex ciclista su pista Théry Schir e sugli ex canottieri Barnabé Delarze e Augustin Maillefer. «Abbiamo una grande squadra, con diversi giovani talenti che non chiedono che migliorare. Sappiamo che i nostri ‘marinai’ saranno perfetti, ma la gara è sempre stata una questione di velocità della barca. La differenza la farà un piccolo vantaggio tecnologico, che ci permetterà di essere più veloci. Abbiamo anche persone molto creative nel team design, tanta esperienza negli uffici e nel cantiere. È un insieme che funziona bene, mettendo la squadra al centro. A ognuno è chiesto di portare un pizzico di genio individuale nel lavoro quotidiano, ma sempre al servizio della squadra».