Ai Mondiali si smorzano i toni sul caso Kharlan, con l'ucraina che è stata riammessa alle gare e invitata dal Cio alle Olimpiadi 2024. Ma Mosca ribatte
Il giorno dopo le polemiche, a Milano si smorzano i toni sul caso Kharlan, la ragazza ucraina squalificata dopo il successo in un duello senza storia con la russa Anna Smirnova (pur se iscritta al Mondiale come atleta neutrale) per essersi rifiutata di stringere la mano alla rivale, che per tutta risposta s'è seduta in pedana per oltre un'ora, rifiutando di andarsene. In una conferenza stampa conclusa poco fa, la Federazione internazionale di scherma ha deciso di togliere la sanzione a Olga Kharlan, riammettendola in tempo per permetterle di prendere parte alla competizione a squadre femminile della sciabola. Una decisione, questa, che non piacerà alla Russia, con Mosca che in giornata s'era già fatta sentire dopo l'appello fatto dal Cio la sera prima, chiedendo alle varie Federazioni internazionali di mostrare «sensibilità» nei confronti degli atleti ucraini che prendono parte alle competizioni. Una presa di posizione che per Stanislav Pozdnyakov, ex fuoriclasse della scherma e oggi presidente del Comitato olimpico russo, dimostra che io Cio è di parte, perché «si è schierato in un conflitto politico e ha cominciato ad agire nell'interesse di una delle parti».
Intanto, il presidente del Cio Thomas Bach ha garantito ufficialmente a Olga Kharlan un posto alle gare di scherma ai Giochi olimpici del prossimo anno a Parigi. Lo scrive lo stesso Bach in una lettera indirizzata alla schermitrice ucraina e resa pubblica quest'oggi dal ministro ucraino dello sport Vadym Gutzeit. «Ho pianto molto, non potevo crederci: mi trovavo assieme al mio team e l'ho letta alla mia famiglia. È qualcosa di incredibile, sono davvero grata di questa opportunità», ha commentato Olga Kharlan in conferenza stampa.