Stanislav Pozdnyakov anticipa il no degli atleti a partecipare alle qualificazioni ai Giochi di Parigi. ‘Nessuno lo vuole con le restrizioni in vigore’
Era stata la prima federazione sportiva ad autorizzare il ritorno degli atleti russi (e bielorussi), ancor prima che il Cio, il 28 marzo scorso, raccomandasse a tutti di reintegrarli, pur se a determinate condizioni. Tuttavia, la Federscherma internazionale (Fei) si è vista rispondere picche dal Comitato olimpico russo, che dice di non prevedere un ritorno dei suoi atleti sulla scena internazionale, almeno non secondo le modalità decise dal Comitato olimpico internazionale. Che nella sua presa di posiziona si era sì schierato per il reintegro degli sportivi di Russia, a patto però che lo facessero sotto bandiera neutrale e soltanto in gare individuali e a condizione di non aver mai sostenuto la guerra in Ucraina, né essere sotto contratto con l'esercito russo o con i servizi di sicurezza di Mosca.
Stanislav Pozdnyakov, presidente del Comitato olimpico russo con un passato da schermidore (e con quattro titoli olimpici in bacheca nella sciabola), ha definito le condizioni decise dal Cio «una malcelata cassetta degli attrezzi d'esclusione. Senza parlare delle discriminazioni e del doppiopesismo applicato sulla base della nazionalità». Su Telegram, Pozdnyakov ha detto, nel caso della scherma in particolare, di «aver parlato a più riprese con i membri della nazionale delle modalità proposte per il ritorno alle competizioni, e posso dire che nessuno di loro ha considerato né considera l'opzione di partecipare alle competizioni internazionali nel quadro delle restrizioni esistenti». Una presa di posizione inequivocabile, che lascia più che mai aperta la possibilità di un boicottaggio delle qualificazioni ai Giochi di Parigi. Del resto, già le prime prove qualificative si erano svolte senza gli specialisti russi della spada, dopo che la decisione adottata a suo tempo dalla Fei aveva dato origine a una levata di scudi sia tra gli atleti, sia tra alcuni degli organizzatori delle prove di Coppa del mondo. E adesso le parole di Pozdnyakov non lasciano dubbi: anche le prossime tappe qualificative in vista delle Olimpiadi del 2024, in programma nel weekend a Batumi (in Georgia) per le donne, e a Madrid per gli uomini, si svolgeranno senza atleti di passaporto russo.