Il programma è già stato pubblicato sulla base della classifica di un anno fa. E a guadagnarci, come al solito, sarà soltanto l’Olympic
Il basket svizzero si adegua alle logiche e, da una settimana oramai, non si sa perché da lunedì e non dal sabato precedente, ha tolto lo stupidissimo punto assegnato a chi perdeva. Anche perché, con 11 squadre in lizza, la confusione sarebbe stata totale. Fatto un passo avanti, veniamo oggi a parlare del calendario di questa stagione. Chi l’ha spulciato avrà visto che ci sono già in calendario i gironi di andata e ritorno e anche la fase a orologio. La fase a orologio? Ma come, se veniva stilata a fine secondo turno? Credo sia difficile capire da quale incubo notturno e da quale scontro funesto dei due neuroni che popolano la materia grigia di chi l’ha avuta, arrivi questa idea, ma più assurda di così il basket svizzero non poteva partorirla. Se facessi vedere il calendario a un abitante della Nuova Caledonia e gli chiedessi quale anomalia riscontra mi risponderebbe: innanzitutto come si fa a fare una fase a orologio con la classifica finale della stagione precedente, quando oggi ci sono 11 squadre in lizza, mentre lo scorso anno erano 10. Con quale arbitrio si assegna la posizione del Vevey? In secondo luogo, ma non per importanza, l’unica squadra che ne beneficia è l’Olympic che, indipendentemente dal risultato dopo due gironi, avrà il vantaggio del fattore campo, anche se fosse quarto o quinto. Stranamente (eufemismo) sarà l’Olympic a beneficiarne, come se fosse una cosa fuori dal comune in Elvezia.
Supponiamo, infine, con buona pace dell’abitante della Nuova Caledonia, che Alessandro Cedraschi abbia trovato un finanziatore milionario per i suoi Lugano Tigers e abbia ora una squadra prima in classifica alla fine dei due turni: si ritroverebbe a dover giocare contro tutte le cinque meglio piazzate fuori casa, quando avrebbe il diritto di giocarsele in casa.
Se mi si dirà che sono stati i presidenti, a maggioranza, ad accettare questa delirante proposta, allora ne ho io almeno una che dovrebbe farli contenti: abolire la fase a orologio così come è stata adottata. Non s’infarcisce inutilmente il calendario e si evitano nefandezze che fanno nascere sospetti, perché capire che l’Olympic sia avvantaggiato l’hanno colto tutti gli interessati, non è una questione di partito preso.
È sconcertante che nel 2022 ci si trovi a dover affrontare simili argomenti, ma non meravigliamoci più di tanto: fra un mese avremo una finestra sulle pre-qualifiche all’Europeo 2025: le minacce di sanzioni pare siano state esplicitate ai club e ai giocatori via sms. Vedremo se ci saranno certificati medici che appariranno all’orizzonte e con quali regole saranno gestiti. Non sono pochi i giocatori della Nazionale delusi da certi atteggiamenti, ma c’è qualcuno, oltre a noi, che se ne è accorto?