TIRI LIBERI

Partono i playoff, Neuchâtel mina vagante

Alla fase finale del campionato non ci saranno i Lugano Tigers, mentre la Spinelli Massagno è seconda soltanto al solito Friborgo

È finita la stagione regolare di 27 gare e sabato inizieranno i playoff al meglio delle cinque partite per quarti, semifinali e finali. La formula è la solita, due in casa, due fuori e una in casa se si va alle cinque sfide. Non ci saranno i Lugano Tigers, già condannati da tempi immemorabili e non ci sarà il Boncourt. L’esclusione dei giurassiani è un po’ una sorpresa perché, almeno sulla carta, la squadra ci era sembrata migliore di altre.

Gli Starwings, vicecampioni in carica, hanno trovato la forza per risalire la china nell’ultimo mese e, considerati tutti gli scombussolamenti che hanno avuto – con Lugano la squadra più toccata da Covid e infortuni – hanno strappato la settima poltrona a disposizione. Monthey se l’è pure cavata all’ultimo, diciamo nel mese di aprile, con vittorie importanti. Anche la squadra vallesana ha conosciuto non pochi problemi, soprattutto a inizio stagione, quando ha perso non poche gare che avrebbe dovuto vincere.

Il Nyon è stato un po’ la sorpresa di questa stagione, con un rendimento abbastanza costante, al netto di qualche problema con gli stranieri. Due pedine essenziali per la squadra vodese sono stati Jaunin e N’Doye: assieme, con oltre il 50% di realizzazioni, hanno avuto una media di 10 punti a partita il primo e 12 il secondo. Un bottino, questi 22 punti, che hanno pesato non poco nell’economia di gioco della squadra.

Altra nota positiva è stata quella di Swiss Central, che ha ottenuto un ottimo quinto posto, la sua migliore stagione in A. Una squadra costruita con mezzi limitati, ma facendo scelte molto oculate in tema di stranieri. Anderson, Phillips e Leemans, oltre a Rauch arrivato due mesi fa, completano un buon organico svizzero, dove Lehman e Fuchs mettono mediamente una ventina di punti a gara. E sulla scelta tecnica degli stranieri ci sarà molto da dire anche in tema di analisi bianconera, perché la mancanza di un play straniero il Lugano l’ha pagata a carissimo prezzo e vedremo perché. Anderson, che fenomeno non è, fa comunque buone scelte di tiro, apre il gioco ed è bravo in difesa negli assist, quasi 5 di media.

Di Olympic e Spinelli non c’è nulla da dire, mentre per Neuchâtel, da quando ha ingaggiato Morris, la squadra ha trovato il tassello che l’ha portata al terzo posto e sarà una mina vagante. La delusione della stagione, almeno sinora, sono i Lions di Ginevra, più conigli che leoni. Una caduta libera dovuta certamente a scelte di natura tecnica molto discutibili ma, soprattutto, a una dinamica di spogliatoio che aveva già mostrato non poche pecche la scorsa stagione. Stimac rimane un’incognita dal punto di vista tecnico-gestionale, ma crediamo che le scelte dei giocatori siano un tutt’uno con ambiente e soldi: la perdita di sponsor importanti come l’Aeroporto è stata un colpo non da poco e ora vedremo con l’addio di Fattal cosa succederà.