Impegni casalinghi per le ticinesi: i Tigers ospitano lo Swiss Central, mentre la Spinelli riceve il Monthey. Per entrambe, due punti da cogliere
Doppio impegno casalingo per Lugano e Massagno: domani i Tigers affrontano, all’Elvetico alle 17, lo Swiss Central, mentre domenica alle 16 la Spinelli ospita il Monthey.
I Tigers se la vedono con una “pari quota”, diciamo così, nell’ottica della classifica che comprende i piani inferiori. Swiss Central ha comunque vinto sinora due gare, contro Monthey e Boncourt: in quest’ultima gara, il quartetto Anderson, Phillips, Ngueyep e Leemans ha infilato 85 dei 99 punti segnati e gli stessi viaggiano a una media sopra i 15 punti a partita. Insomma, per essere una squadra che è stata costruita, come il Lugano, con mezzi risicati, la scelta dei giocatori è stata azzeccata. Per i bianconeri occorre una prestazione di continuità per pensare a una vittoria. Contro la Sam il suo primo quarto d’ora è stato di livello, per poi calare davanti allo strapotere massagnese. I lucernesi non hanno tale potenziale per cui, si entrasse in campo con la stessa determinazione, le cose potrebbero avere subito un indirizzo favorevole. Swiss Central ha subito oltre 30 punti di scarto contro Olympic e Ginevra e, come per i Tigers nel derby, sono logiche legate al potenziale. Occorre un Lugano capace di coinvolgere tutti e avere dai tre Usa quel supporto in attacco e soprattutto in difesa che è essenziale per vincere. Non vale più la scusa di preservarsi dai falli perché è sufficiente non farne di quelli stupidi e, come nel derby, con ridicole spinte a rimbalzo o blocchi in movimento. È in difesa che i bianconeri devono costruire la gara e l’atteggiamento dei giovani, al netto dell’inesperienza che è evidente nei cambi di direzione e di equilibrio nelle rotazioni, è sempre molto positivo. Ci sono due punti da cogliere e i tifosi, con libero accesso come domani a Massagno, non dovrebbero mancare.
Per la Spinelli che affronta il Monthey, dovrebbe essere una domenica non da trauma: il Monthey viaggia a una media di 65-80, il contrario della Spinelli che è a 82-65 di media. Una differenza non di poco conto che la dice lunga sul diverso potenziale delle due compagini. Per Gubitosa potrebbe essere un ulteriore test per verificare l’amalgama di un gruppo in crescendo, pur continuando a non avere tutti al suo servizio al cento per cento, come di due Mladjan (e scusate se è poco). Però i minutaggi larghi per la panchina, sempre che si possa chiamare panchinaro chi non entra nello starting five, possono diventare un’ulteriore ricchezza per la squadra. Essenziale, come sempre in queste sfide fra Davide e Golia, è l’atteggiamento mentale e su questo aspetto è bene insistere perché è il fondamento per arrivare al successo.