Nonostante l’ottima stagione appena conclusa il Ticino Unihockey del presidente Dalessi non si ferma, tra mercato, reclutamento, finanze e palestra
Con la doppia sconfitta del weekend contro il Turgovia si è concluso il campionato del Ticino Unihockey, eliminato allo stadio delle semifinali per 3-1, dopo avere superato ai quarti il Verbano, sempre per 3-1. È il presidente del Tiuh Massimo Dalessi ad analizzare il finale di stagione: «Contro il Turgovia nella prima partita non siamo entrati in partita, mentre loro sono andati a mille. In gara 2 invece siamo entrati più concentrati, a differenza di un Turgovia che ha forse preso un po’ sottogamba l’ostacolo. Il weekend successivo eravamo carichi per disputare la terza e la quarta partita, ma i turgoviesi erano confrontati con numerose assenze, per cui le due partite sono state rinviate di una settimana, quando però noi ci siamo ritrovati con alcune defezioni di peso come quelle di Baas e Kainulainen. E chissà che in una gara 4 persa all’overtime, essere al completo ci avrebbe permesso di giocarcela differentemente».
Un finale amaro per un’ottima stagione: «Siamo tornati a girare a pieno regime, anche se, durante l’inverno, abbiamo avuto la sospensione di campionati e allenamenti per alcune categorie giovanili, quindi è ancora stata una stagione un po’ particolare, ma sicuramente migliore della precedente. Per quanto riguarda la prima squadra siamo contentissimi di quanto raggiunto, poiché venire eliminati soltanto al supplementare di gara 4 delle semifinali contro una squadra come il Turgovia è un risultato onorevole e di molto superiore all’obiettivo che ci eravamo prefissati a inizio stagione. In generale, da un punto di vista societario, però, siamo confrontati con difficoltà sempre crescenti: da un lato il Covid ha scoraggiato numerosi giovani a cimentarsi in nuovi sport, tanto che abbiamo avuto una riduzione dei tesserati di circa il dieci per cento e per questo motivo stiamo programmando delle attività volte a far scoprire l’attività dell’unihockey ai più piccoli; dall’altro siamo sempre confrontati con la partenza di giovani di qualità che se ne vanno per motivi di studio o di lavoro. C’è però qualche eccezione, rappresentata da qualche ragazzo che, fra sacrifici non indifferenti, trova il tempo per combinare un’attività oltre Gottardo con allenamenti e partite, tornando regolarmente a casa a ore tarde. Siamo loro molto grati. Dal basso abbiamo sempre nuove leve che arrivano, ma dobbiamo rimpolpare le fila delle squadre giovanili. Inoltre dobbiamo sempre riuscire a far quadrare il bilancio, per allestire una squadra di Lnb che possa classificarsi a centro classifica siamo sempre alla ricerca di nuove risorse, perché dobbiamo mettere sotto contratto degli stranieri che possano anche aiutare i giovani con la loro esperienza, per cui l’aspetto finanziario è un capitolo che diventa sempre più ostico. Il lavoro in comitato non si è però mai fermato nemmeno durante le pause pandemiche e devo fare i complimenti ai miei colleghi, perché si è creato un clima molto costruttivo, grazie a delle persone capaci. È bello lavorare così».
Il pubblico ha intanto potuto ritrovare con continuità la via della palestra: «Abbiamo visto durante i quarti di finale contro il Verbano, con una forte affluenza di tifosi di entrambe le squadre, come la palestra dell’Arti e Mestieri sia inadatta. Infatti chi trova posto nelle prime file vede bene, ma quelli dietro molto meno. Vorremmo quindi trovare una soluzione che renda dignità al nostro sport e ci permetta di offrire qualcosa di meglio a tifosi e sponsor. Per incentivare il pubblico a venire a vederci abbiamo adottato la strategia di offrire l’entrata gratuita (esclusi i derby e le partite di playoff), in modo da motivare ulteriormente i giocatori. Grazie a questa offerta siamo riusciti a recuperare un po’ di pubblico e le quattro partite di post-season hanno permesso di aumentare l’affluenza. Non dimentichiamoci però che nemmeno questa stagione è stata libera dalla pandemia, in particolare con l’avvento a dicembre della variante Omicron e il conseguente ritorno delle mascherine, ciò che ha causato una flessione delle entrate. Siamo però contenti di avere operato questa scelta, adesso faremo un bilancio, ma penso che riproporremo questa possibilità anche la prossima stagione».
Ora è già tempo di pensare al prossimo esercizio: «Per il mercato ci stiamo muovendo con anticipo, abbiamo già confermato l’attaccante finlandese Roope Kainulainen e abbiamo in vista un paio d’altri movimenti, siamo per esempio in contatto con due altri stranieri e stiamo valutando come ammortizzare le diverse partenze attingendo al settore giovanile. Inoltre dovremo rinunciare a Pablo Mariotti (che passerà al San Gallo in Lna). Un bel problema, ma anche un orgoglio immenso nel vedere un giovane del nostro vivaio compiere il salto nella massima Lega a diciannove anni non ancora compiuti, da top-scorer della stagione regolare di Lnb. Del resto, lo avesse voluto, sarebbe potuto già partire l’anno scorso, in quanto è veramente un gran talento, gli basta praticamente guardare la pallina per farla muovere nella direzione desiderata», ancora una volta gli innesti sono perlopiù già in casa: «Per quanto riguarda il settore giovanile, siamo soddisfatti dei risultati ottenuti e della buona reazione avuta laddove si è verificata qualche difficoltà iniziale. L’obiettivo primario è però quello di crescere di anno in anno ed essere pronti a salire di categoria. Un grosso ringraziamento va anche a tutti gli staff tecnici delle nostre diverse squadre».
È proprio sul settore giovanile che convergono i progetti più interessanti di Dalessi e collaboratori: «Stiamo cercando di aumentare le collaborazioni con altri club per far crescere i settori giovanili, non solo il nostro, orientando in maniera mirata le forze delle diverse società, inoltre vogliamo proporre delle attività che permettano ai giovani di conoscere l’unihockey e avvicinarvisi».