Come da programma, la Spinelli ha superato un Lugano che ha comunque tenuto bene il campo, anche con alcuni giovani
Il terzo derby stagionale l’ha vinto la Spinelli secondo tutte le logiche del momento: da una parte una compagine costruita per il titolo, seppur ancora priva di Marko Mladjan, dall’altra una compagine in fase di rinnovamento legata anche a finanze non proprio eccelse (eufemismo), con Stevanovic ancora out.
Ne è uscita una gara che non è stata a senso unico per il semplice fatto che la Sam non ha tenuto in campo i suoi migliori per più di una ventina di minuti. Ma anche Cabibbo non ha fatto fare gli straordinari ai suoi pezzi da novanta, Nikolic 19 minuti, Aw 20, Jackson 17, Steinmann 23. Insomma, spazio per tutti e si sono viste anche buone trame con i giovani in campo a tener testa agli avversari.
Dopo 2’31” Cabibbo era già al time out, quando il tabellone segnava un 11-2, con tre triple di Nottage, Mladjan e Molteni e una schiacciata di Chukwu. Risultato che è poi salito fino a +15 al 6’, 23-8 e a +18 al 9’, 29-11.
Chiusa la pausa a +14, 29-15, la Sam è rientrata in campo con sufficienza e i bianconeri non si sono fatti pregare infilando un 6-13, tornando così a -7, 35-28 al 4’. Gubitosa ha chiamato time out, ha alzato i toni e rimesso in campo il quintetto base: ne è scaturito un 14-0, 49-28 all’8’.
Chiusa metà gara sul 54-34, il terzo quarto è filato via liscio, con la Spinelli a toccare il +28, 69-41 al 5’, vantaggio mantenuto fino all’ultima pausa, 81-53. Nel quarto conclusivo, con quasi solo giovani in campo, i virgulti bianconeri hanno giocato con maggior tranquillità, recuperando fino a tornare a -17, 85-68 al 7’ per chiudere la contesa sul 91-75.
Non stiamo certamente a parlare di chi è stato meglio: diciamo che la Spinelli avrebbe potuto sommergere i cugini, ma il Lugano ha mostrato carattere e buone cose. Le percentuali sono state comunque eloquenti: la Spinelli ha tirato con il 72% da 2, 30/42, col 33% da 3, 9/27 e 4/5 nei liberi. I Tigers hanno avuto il 50% 19/38 da 2, il 30%, 8/26 da 3 e 13/19 nei liberi. Rimbalzi dominati dalla Sam, 40 a 28. La stranezza sono gli zero punti di Jackson, 0/6. Da segnalare anche i 13 punti e 5 rimbalzi di Patrik Kovac e i 12 punti di Massimiliano Dell’Acqua, 17 anni, entrambi per la prima volta in doppia cifra in serie A, e gli 8 punti di Togninalli.
«Risultato a parte, che onestamente era scontato, sono riuscito ad arrabbiarmi per alcuni atteggiamenti di sufficienza di certi giocatori – il commento di Gubitosa –, perché è in queste partite che deve emergere la voglia di dare il massimo, soprattutto per chi gioca meno».
«Sia chiaro, la Sam poteva distruggerci e l’avvio è stato un chiaro segnale – afferma Cabibbo –: Roby è stato generoso e ha fatto le sue rotazioni in misura maggiore rispetto al solito. Però sono molto soddisfatto da quanto hanno mostrato sul campo i miei ragazzi con una crescita mentale importante. Ora però voglio vederli giocare così anche con maggior pressione addosso, a cominciare da sabato contro il Boncourt. È anche pensando a questa importante gara che ho risparmiato energie a tutti. Vogliamo tornare a vincere in casa e i giurassiani sono un complesso che possiamo battere se sapremo giocare con grande intensità per 40 minuti».
Massagno: D. Mladjan 15, Williams 2, Martino 8, Facchinetti 0, Molteni 7, Chukwu 8, Hüttenmoser 5, Nottage 22, Nguirane 11, Andjelkovic 13, Veri 0.
Lugano: Nikolic 8, Dell’Acqua 12, Jackson, Bracelli 7, Togninalli 8, Steinmann 17, Kovac 13, Aw 9, Gianinazzi 1, Lukic 0.