Basket

Niente miracoli per il Lugano, messo sotto dal Ginevra

Cabibbo alterna la difesa, ma la mossa non è sufficiente per domare i Leoni romandi. Finisce 73-88.

Steinmann ci prova (Ti-Press)
19 dicembre 2020
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I Tigers soccombono ai Lions di Ginevra, secondo copione, si può dire, visto il potenziale tecnico superiore fatto di quattro stranieri (seppur non tutti dei fulmini) e dei cinque nazionali (Jaunin, Roberto Kovac, Nzegue, Maruotto e Kuba).  

I bianconeri hanno comunque lottato sino alla fine, penalizzati da un 4/20 dai tre punti, 2/18 a tre minuti dalla fine, e dal dominio ospite ai rimbalzi, 44 contro i 33 dei ticinesi. Le altre cifre importanti ci dicono che il Ginevra ha avuto 5 giocatori in doppia cifra: Derkesen 18, Jaunin 11, Adams 13, Ivanov 19 e Roberto Kovac 16, con Derkesen e Kovac i migliori in campo unitamente a Ivanov. Sul fronte bianconero 23 punti Nikolic, 11 Steinmann, con un inusuale 0/4 da 3, 10 Aw e poi 9 Jackson, con 12 assist, 7 Minnie (il 3/15 al tiro non è edificante), 8 Bracelli e 5 Patrick Kovac.

La partita è iniziata subito con il Lugano a inseguire e già al 4’ era sotto di 7, 4-11. Divario che è salito a 10 un attimo prima che Aw siglasse il 14-22 alla prima pausa.

Dopo la tripla in entrata di Jaunin fruttata il +11, i Tigers hanno infilato un sorprendente 11-0 in 3', 25-25, costringendo coach Stimac a richiamare i suoi all’ordine. La difesa a zona dei bianconeri ha continuato comunque a creare problemi ai romandi sul parziale globale di 17-5, per il vantaggio di 31 a 27 al 6’: nuovo time out ospite e l’effetto si è visto subito. Palla veloce in circolazione sul perimetro o con un 'dentro e fuori' ed ecco che in meno di 4' Roberto Kovac ha infilato quattro triple, unitamente a una di Jaunin, che ha portato lo score sul 39-42 alla pausa.

Nel terzo quarto l’equilibrio si è rotto quasi subito, con il Ginevra a scappare avanti, ma il Lugano negli ultimi minuti si ripiglia e torna a soli 8 punti, 56-64. Ma l’inerzia è tutta ginevrina che, in entrata di quarto tempo mettono un 2-12 che è una sentenza: 58-76 al 4’, con i bianconeri a siglare un solo canestro in 4' e al bonus di falli dopo 76"! E poi c’è il finale di gara che ha poco da raccontare con canestri da ambo le parti che modificano di un nulla il distacco per il 73-88 finale.

Un Lugano che ha evidenziato i suoi limiti ma va detto che non ha lasciato nulla in fatto di impegno e determinazione. Un Aw non al massimo ha dato il suo apporto sostanziale, Nikolic nella selva di mani avversarie ha comunque fatto 8/11 sotto i tabelloni e Jackson ha suonato la musica con buon ritmo e scelte. Discreti e ondivaghi gli altri con quel 20% da 3 pesantissimo.

«Abbiamo cercato di confondere le carte con la difesa a zona in alternanza alla individuale, ma contro una squadra così sai che è una coperta corta - afferma Cabibbo a fine gara -. Sono contento dell’impegno messo in campo; se avessimo avuto miglior sorte al tiro, avremmo resa più dura la vita all'avverasrio». Già, ma le partite da vincere per i bianconeri non sono queste e miracoli non se ne possono fare neanche a Natale.