Lugano inguardabile distrutto a Ginevra

Tigri distrutte dai Leoni a Ginevra in una partita a senso unico. Va bene il viaggio, la terza gara in 8 giorni, la pandemia e altro ancora: ma che una squadra non abbia un’idea di gioco, che chi porta palla non la faccia vedere a nessun compagno, all’immagine di Jackson e Louissant, che ci si dimentichi del miglior compagno, che Nikolic veda cinque palloni giocabili nel primo tempo e due nella ripresa in 29 minuti, tutto questo non è accettabile. Le cifre sono disarmanti: Ginevra ha preso 53 rimbalzi (34+19) contro i 25 (18+7) dei bianconeri; Lugano che tira 52 volte (19/52) contro le 74 (38/74) dell’avversario perché i palloni si sprecano in ogni maniera. Per non parlare dei parziali subiti nell’arco dei 40 minuti: 7-0 e 12-1 nel primo quarto, con un 24-9 alla pausa. Secondo quarto col Lugano che va a -21, 37-16 al 5’ e 41-20 al 7’, Unico sussulto il 9-0 bianconero negli ultimi minuti, 42-29 alla seconda pausa.

Ma poi Ginevra torna in campo con altro atteggiamento, 8-0 in entrata e divario che sale gradatamente fino a +34 alla fine del terzo quarto. A cavallo dei due quarti Ginevra fa 13-0, e raddoppia, 82-41 al 3’. Poi, in un festival di ulteriori orrori, si va sul 91-46, per finire senza più sussulti, 96-59. Da una parte una squadra che è sì formata da gente forte come Derkesen (18 punti in 21 minuti) e da quattro nazionali, ma il Lugano è stato un vero nulla. Minnie si è visto solo al tiro (13 punti, 3/5 da 3), Nikolic ha fatto quanto poteva, con Aw ancora a vuoto sotto le plance, Louissant inutile o quasi, Stevanovic e Steinmann ancora lontano da una condizione accettabile, Bracelli sparito e Jackson senza costrutto. Salviamo Nikolic perché se i palloni non te li danno, che fai? Insomma, una squadra tutta la rifare, anche se siamo convinti che non è solo colpa del virus, perché grinta, determinazione e fosforo non sono opzioni, sono qualità che devi sempre avere.

E domenica c’è il derby.