A un anno dalle votazioni comunali, il punto a Bellinzona e Lugano. Nell'edizione odierna spazio però anche a cinema e tennis
‘Chiedo dalle tre alle cinque unità amministrative in più e spero in maggiori competenze per i segretari giudiziari’. È quanto caldeggia il procuratore generale Andrea Pagani – intervistato da Andrea Manna – che si appella alla politica cantonale affinché assicuri l'operatività del Ministero pubblico in vista dell'entrata in vigore della revisione del Codice di procedura penale.
All'appello, per ora, manca solo Mario Branda. A un anno dall'appuntamento con le elezioni comunali, a Bellinzona il ‘settebello’ gioca a carte quasi scoperte: sei municipali su sette hanno infatti già sciolto le riserve e annunciato la loro intenzione di mettersi a disposizione per un altro mandato quadriennale. Il sindaco (classe 1960 e in carica dal 2012), dal canto suo, ne discuterà con la direzione del Partito socialista.
E sul rinnovo dei poteri comunali, stavolta in riva al Ceresio, si sofferma anche Dino Stevanovic, che nel suo commento torna sulla situazione venutasi a creare dopo l'elezione in Gran Consiglio della municipale socialista Cristina Zanini-Barzaghi. Un'elezione che, sottolinea fra l'altro Stevanovic, "ha aperto i giochi di un'area uscita bruciata dalle Cantonali. Ma gli equilibri cittadini sono sufficientemente precari in tutti gli schieramenti politici, da rendere imprevedibile e di interesse cantonale l’esito della campagna".
Donna, lavoratrice e madre. Tutto questo è Giulia, la prima ballerina dell'Opera di Zurigo che dopo la maternità si batte per riprendere il suo posto sulla scena. A trattare il tema mai troppo masticato è ‘Becoming Giulia’ (tradotto ‘Diventando Giulia’; 2022, First Hand Films), documentario che la regista ticinese Laura Kaehr ha presentato al Festival di Zurigo (premio del pubblico) e poi al Festival di Soletta nella sezione Panorama. E che dopo l’ulteriore selezione al Max Ophüls a Saarbrücken, il film è ora in arrivo nelle sale ticinesi, da domani, 13 aprile.
A Chiasso i riflettori sono tutti (o quasi) per lei: Elina Svitolina, ovvero colei che qualche anno fa, storia del 2017, si era portata addirittura al terzo posto nella gerarchia mondiale, ribadendo poi la sua bravura mettendosi al collo il bronzo olimpico a Tokyo 2021. Poi il brusco stop a causa di un infortunio, e la lunga riabilitazione. La tennista ucraina è però pronta a tornare, per riprendersi un posto tra le grandi della racchetta. Lungo una strada che la porta appunto a Chiasso, nell'ambito dell'Itf che si sta giocando in questi giorni, e dove l'abbiamo incontrata per una chiacchierata a tutto tondo.
Buona lettura!