laR+ IL COMMENTO

Il broglio elettorale ad Arbedo-Castione? Forse è opera di E.T.

A quattro mesi dai fatti e dall'apertura dell'inchiesta penale non si conoscono né autore/i né i motivi del grave gesto. Potenza del bianchetto a nastro?

In sintesi:
  • Ma come è possibile che il procuratore generale sostituto Andrea Balerna, titolare dell'indagine, non abbia ancora individuato il o i responsabili dell'accaduto?
  • Eppure non parliamo di raffinate tecniche criminali
  • Il perseguimento (anche) dei delitti contro la volontà popolare deve avere la corsia preferenziale. E il turbo. Perché è in gioco la fiducia nelle istituzioni, che di questi tempi in Ticino è piuttosto… scarsa  
Andrea Balerna, il magistrato titolare dell’indagine
(Ti-Press)
23 agosto 2024
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A questo punto viene da pensare che siano stati degli extraterrestri a manomettere le schede di voto ad Arbedo-Castione, con conseguente annullamento delle elezioni comunali. Ma come è possibile che a oltre quattro mesi dai fatti e dall’apertura del procedimento penale contro ignoti per le ipotesi di frode elettorale e incetta di voti, il procuratore generale sostituto Andrea Balerna, titolare delle indagini, non abbia ancora individuato il o i responsabili dell’accaduto? Oltretutto non parliamo di raffinate tecniche criminali: l’ignoto o gli ignoti manipolatori si sono serviti di un bianchetto a nastro per cancellare e alterare così l’esito delle urne. Così come non parliamo di brogli successi in una metropoli o in un comune con un alto tasso di delinquenza. Arbedo-Castione conta circa cinquemila abitanti, stranieri compresi, e non ha problemi di ordine pubblico. Eppure ad oggi gli inquirenti non hanno identificato il o gli autori del misfatto.

Insomma, siamo a quanto comunicatoci di recente dal Ministero pubblico che avevamo contattato per sapere se ci fossero novità: l’inchiesta “è tuttora in corso e sono in fase di svolgimento anche gli approfondimenti tecnici del caso. Al momento è prematuro esprimerci oltre”. Che cosa significa concretamente? Che, come si usa dire, si brancola tuttora nel buio? Speriamo di no. Ma a più di quattro mesi dal broglio elettorale avvenuto nel comune sopracenerino non si conosce, perlomeno ufficialmente, né l’identità di chi ha usato bianchetto e penne per scopi illeciti, né tantomeno il motivo del gesto. Una bravata? O la volontà di sabotare il rinnovo dei poteri locali per fini ancora da decifrare?

Intanto si avvicina il 22 settembre, il giorno, deciso dal Consiglio di Stato, in cui verranno ripetute le elezioni. E cresce la preoccupazione ad Arbedo-Castione. Una preoccupazione descritta nell’ampio articolo del collega Marino Molinaro sulla ‘Regione’ del 12 agosto. Riaffiora il timore manifestato a suo tempo da Amica. “Molti cittadini – annotava l’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione – si sentono raggirati e dubitano che le future votazioni abbiano una parvenza di serietà. Se l’indagine non porta a stabilire ciò che è accaduto, molti cittadini votanti potrebbero disertare le urne come forma di protesta e disagio”. Ecco una possibile pesante conseguenza dell’assenza di risultati sul piano dell’inchiesta penale entro la data della nuova votazione. Il che rischierebbe pure di alimentare nel Comune (ulteriori) sospetti, che se anche infondati finirebbero per avvelenare il clima politico ad Arbedo-Castione.

Con i diritti politici non si scherza e non deve assolutamente passare la malsana impressione nella popolazione che coloro che li violano la fanno franca. Interferenze illegali nella libera espressione del voto sono inammissibili. Pertanto il perseguimento (anche) dei delitti contro la volontà popolare, come li definisce il Codice penale, deve avere una corsia preferenziale. E il turbo. Perché è in gioco la fiducia nelle istituzioni, che di questi tempi nel nostro cantone è piuttosto scarsa. Se poi si arriverà a un decreto di archiviazione, come cittadini invitiamo sin d’ora il procuratore Balerna a spiegare pubblicamente le ragioni per cui l’inchiesta non ha permesso di individuare il presunto o i presunti colpevoli. Siamo comunque fiduciosi, nonostante il 22 settembre sia dietro l’angolo. Non vogliamo certo rassegnarci all’idea che a manomettere schede di voto in Ticino siano stati degli extraterrestri, ora chissà dove, con il bianchetto a nastro.

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