Anche a noi preoccupano i frontalieri che raggiungono quota 70 mila. Ma Ghiggia...
Ma che bella la prima pagina del ‘Mattino’ di ieri! Per carità, nulla di nuovo sotto il sole ticinese. La solita sparata contro la partitocrazia che spalanca le frontiere e fa sì che i frontalieri in Ticino raggiungano ormai quota 70mila.
La colpa, ovvio, è sempre e solo degli altri. Come se loro, i leghisti, non fossero saldamente al governo con la maggioranza relativa. Ma soprattutto come se loro, i leghisti doc di via Monte Boglia (quelli che ispirano e stampano il ‘Mattino’), non fossero usciti con le ossa rotte dalle urne per aver proposto nella corsa agli Stati tale Battista Ghiggia. L’avvocato che ha avuto ben 12 possibilità di assumere una segretaria, non diciamo svizzera, ma perlomeno residente in Ticino, ma che ha sempre optato per l’oltre ramina. Insomma, ma di cosa stanno parlando i signori leghisti? Predicano una cosa e ne fanno un’altra. Ghiggia, come dicono loro, è appena stato asfaltato e, come se nulla fosse, eccoli tornare a ribattere lo stesso chiodo.
Pure a noi preoccupano, eccome, tutti quei posti di lavoro occupati da forza lavoro frontaliera. Anche noi pensiamo che, superata una certa soglia (e ci siamo), il fenomeno di sostituzione non sia sano per l’economia, per l’ambiente, per la mobilità. Ma quella che loro definiscono ‘la casta spalancatrice di frontiere’ sul megafono domenicale, proprio in quelli come il loro Ghiggia ha appena avuto un ottimo rappresentante.