Molti si chiedono se la gestione dell’urgenza sanitaria da parte di Consiglio federale e Task force sia stata efficace e adeguata. Sul Mattino di domenica 7 luglio Raoul Egeli, presidente di Creditreform, ha affermato che il Covid fa ancora paura e che c’è anche della vergogna, riferendosi all’incremento dei fallimenti in Svizzera. Ma non sono aumentati solo i fallimenti. I dati statistici mostrano nel 2022 un aumento del 30% delle assenze dal lavoro per malattia, evidenziando un allarmante peggioramento dello stato di salute della popolazione attiva. Lo stesso si riscontra in Ticino, ad es. presso il personale dello Stato le cui assenze sono passate da ca. 9,00/9,50 giorni all’anno per UTP a 11,52 giorni nel 2022 e 11,59 nel 2023. Un altro dato statistico allarmante riguarda il numero di cadaveri (morte improvvisa e inaspettata) rinvenuti dalla polizia in Ticino, passato da ca. 120 all’anno, a quasi il doppio nel 2021 (237), 212 nel 2022 e 197 nel 2023, mentre nel 2020 (durante il Covid) i cadaveri rinvenuti erano di meno (164). Sono aumentati anche gli aborti spontanei, i nati morti, i tumori, le malattie del sistema nervoso, come il fuoco di Sant’Antonio, e il Covid circola sempre. Lockdown, telelavoro, lasciapassare, mascherine e vaccini saranno state davvero le misure più efficaci anche dal punto di vista economico per contenere un’urgenza sanitaria? Una valutazione oggettiva da parte di una commissione esterna e indipendente sulla gestione della pandemia e sulle misure adottate è impellente, anche per non ripetere eventuali errori in futuro. È ciò che si chiede con l’iniziativa per la ricostruzione analitica dei retroscena della pandemia di Covid-19. Chi desidera che si faccia luce su quanto fatto di buono o meno buono, si affretti a firmarla entro inizio agosto.