In molto si chiederanno che relazione c’è fra la 13esima Avs e la guerra in Ucraina. In realtà è una relazione profonda.
Nelle ultime settimane il Consiglio federale ha deciso di sostenere economicamente l’Ucraina con un importo di 5 miliardi di franchi, fino al 2036, per la ricostruzione conseguente ai danni causati dalla guerra con la Russia; ma nello stesso tempo comunica ai cittadini svizzeri, che hanno appena votato per l’accettazione di una 13esima Avs, che vi saranno delle difficoltà a trovare i soldi per sostenere questo progetto, e che prima del 2026 difficilmente le persone in età Avs potranno beneficiare del risultato di una votazione regolarmente avvenuta sul nostro territorio.
Personalmente ritengo questo modo di agire del nostro Consiglio federale (partendo dal nostro Ignazio Cassis) assurdo e completamente fuori luogo. Mancano insomma i soldi per i beneficiari Avs svizzeri, ma in quattro e quattr’otto, grazie all’intraprendenza del signor Ignazio Cassis, si decide di sostenere uno Stato estero. Ma perché non lasciamo che ci pensino gli Usa ad aiutare i loro Stati “fratelli”; non solo con la fornitura di armi (che producono e devono piazzare) ma anche con aiuti per la popolazione civile? Purtroppo questo non rende abbastanza! Come mai in Vietnam – Stato che hanno deciso di mettere in ginocchio con la guerra del ’68 – ora stanno aiutando, creando aziende, a risolvere i problemi che loro stessi avevano causato con l’“agente arancio”?
Qui però ora siamo in Europa, dove ha sede la Nato. Forse però sarebbe meglio se lo facessero subito con l’Ucraina, e non chiedendo indirettamente ad altri Stati di farlo, come la Svizzera, tramite il più che ben disposto Cassis.
Ma dove viviamo?