Con questo scritto vorrei porre l’accento su una problematica importante a livello di ristorazione ticinese. All’incirca 2 anni e mezzo fa, mi è stata diagnosticata la celiachia. Alla diagnosi c’è stato un po’ di disorientamento, ma convivendo con una persona celiaca avevo già delle basi su come gestire la dieta. Il problema principale non è stato tanto adattarsi alla dieta, ma bensì gestirla fuori casa. Purtroppo, a livello di ristorazione ticinese, siamo rimasti ancora indietro verso questo problema. Pochi ristoranti sono a conoscenza di come gestire gli alimenti senza glutine e garantiscono la non contaminazione. Molti ristoranti ad esempio, offrono la pizza senza glutine ma non garantiscono la non contaminazione, per cui ci troviamo una pizzeria che acquista dei prodotti specifici per persone celiache senza rispettarne l’igiene e tolgono la possibilità a noi che soffriamo di questa patologia di poterci godere una pizza in compagnia. Oltre ai ristoranti il problema si pone nei luoghi dei supermercati, dove possiamo trovare ristoranti self-service con scelta limitata alle insalate e alla griglia dove la non contaminazione non è garantita e non vi è nemmeno l’offerta del pane senza glutine o di un dessert adeguato. Ho già avuto modo di confrontarmi sia con i ristoratori che con i cuochi di tali ristoranti e la risposta è sempre la stessa: “Non è possibile garantire la non contaminazione”. Forse sarò io estremista, ma queste parole a mio avviso nascondono anche una certa pigrizia dato che una nota catena di fast food in Svizzera si è adeguata e possiamo mangiare in tutta sicurezza. Ricordo che una celiachia non trattata con una dieta può portare a patologie gravi come tumori. Chiedo ai ristoratori di porre una riflessione in merito.