In un recente contributo su laRegione, Associazione genitori nell’accudimento (Agna) ha presentato un nuovo progetto di accompagnamento alla separazione collaborativa per garantire la bigenitorialità nell’interesse dei figli affermando che il progetto si è reso necessario perché quel che manca “è un accompagnamento concreto per le coppie in separazione”. Su questo punto, ricordiamo che in Ticino esistono da ormai mezzo secolo i Consultori familiari che offrono la possibilità di regolare la separazione attraverso la mediazione familiare ovvero un percorso durante il quale i genitori sono accompagnati nella ricerca di una soluzione tagliata su misura alle esigenze della propria famiglia sia per quel che riguarda gli aspetti di cura e educazione dei figli sia per gli aspetti finanziari. In questo percorso, si dedica del tempo all’elaborazione delle emozioni che inevitabilmente accompagnano un momento così intenso come quello della separazione, ci si dà la possibilità di esplorare soluzioni possibili per individuare quella più adatta alle esigenze della famiglia, si valuta con attenzione la situazione finanziaria dei genitori e insieme a loro si calcolano i contributi di mantenimento nel rispetto delle direttive giuridiche attuali. La nostra esperienza ci ha permesso di vivere attivamente i cambiamenti culturali e giuridici nell’ambito della famiglia, e ci porta a dire che, indipendentemente dall’organizzazione familiare che i genitori riterranno più adeguata alla loro situazione, il fatto di porre l’accento sul mantenimento del legame genitoriale nell’interesse dei bisogni dei figli è il valore aggiunto che un percorso di mediazione familiare permette. E in questo i Consultori, peraltro titolari di un mandato di prestazione con il Cantone, continueranno a esserci.