Pomeriggio di studio mercoledì 8 marzo organizzato dall’Associazione genitori non affidatari. Promuovere le buone pratiche
Vuole essere "un momento di incontro e di sensibilizzazione sulla necessità di applicare ‘subito e meglio’ le buone pratiche per la gestione del quotidiano dopo separazione o divorzio". A promuoverlo è l’Associazione genitori non affidatari (Agna). L’incontro si terrà mercoledì prossimo, 8 marzo, nell’aula magna della Scuola cantonale di commercio a Bellinzona, dalle 13.30 alle 18. Ricco il programma del pomeriggio di studio, che verrà introdotto dal presidente di Agna Pietro Vanetti.
Diversi i relatori e le relatrici. Interverranno la granconsigliera Maddalena Ermotti-Lepori (i diritti dei figli nella separazione dei genitori); Oliver Hunziker (campagna ‘Basta lacrime’); Nadine Hoch, responsabile della segreteria della Commissione federale per le questioni famigliari (presentazione dello studio sulla situazione dei figli e dei genitori che vivono in economie domestiche diverse); lo stesso Pietro Vanetti (la custodia alternata); Rudy Novena, Valentina Nembri e Monika-Helena Ammann (il nuovo modello di calcolo degli alimenti sottoforma di ‘Oneri di accudimento’, a sostegno "del concetto di bi-genitorialità concreta"); Patricia Elzi, e-counseling, e Monica Bucci della Divisione della giustizia del Dipartimento istituzioni (la mediazione). Interverranno anche la granconsigliera Roberta Soldati (il Modello Cochem) e Christian Nanchen. E ancora Bucci, che farà il punto sulla riforma delle autorità di protezione in Ticino.
"Con l’espressione ‘alienazione genitore-figlio’ – annota l’Associazione genitori non affidatari – ci si riferisce a quelle situazioni nelle quali è in atto, da parte di un figlio, un processo di rifiuto psicologico di uno dei due genitori per via dell’influenza dell’altro genitore. Ma i figli hanno bisogno di entrambi i genitori, un principio previsto anche dalla legge. Purtroppo, spesso non è così. Nei casi di separazione o divorzio i bambini perdono il contatto con un genitore anche se questo non lo vuole. Entrano in un cosiddetto conflitto di lealtà". Il bambino, continua Agna, "è sopraffatto e di conseguenza crede che l’altra parte debba essere respinta, misconosciuta. Questo non è salutare, soprattutto per il bambino. Soffre sul momento e ne risente per tutta la vita. Anche per il genitore separato è sofferenza e dolore senza fine. Il bambino non vuole più vederti. Senza motivo apparente. È così disperato che allo stesso tempo separa completamente da sé i nonni, i fratellastri e in generale tutte le persone della cerchia del genitore respinto. È un sentimento di completa impotenza, di disperazione per il bambino e per il genitore. E non dovrebbe mai succedere". Prevenire questo malessere "è per Agna una priorità".
La custodia alternata, la mediazione, il calcolo dei contributi di accudimento e il metodo di lavoro delle istituzioni saranno dunque i temi dell’incontro di mercoledì. Il pomeriggio di studio, spiegano ancora gli organizzatori, "vuole essere l’occasione per fare il punto e concordare correttivi tra tutti gli attori coinvolti (genitori, pretori, avvocati, membri di Arp, mediatori, sociologi, psicologi, educatori...).
«Lo scopo non è ‘solo’ di segnalare disagi e inefficienze, ma anche di promuovere le cosiddette buone pratiche che, a iniziare da noi genitori, dai patrocinatori, dalle istituzioni e servizi di appoggio, si possono applicare per evitare che quei disagi si manifestino», tiene a puntualizzare Vanetti. «Abbiamo invitato– aggiunge – anche i rappresentanti dei vari settori economici, perché anche loro devono conoscere il problema per saper gestire e aiutare nel migliore dei modi le proprie risorse umane, soprattutto quando queste sono in crisi».