Cassa malati: invece di “è giusto che il sano paghi per il malato?” va chiesto “è giusto che la persona attenta a una vita sana paghi per chi se ne frega?”. Il sovrappeso è già un segnale di alimentazione sbagliata. Non è giusto che chi si disciplina con un’alimentazione sana paghi per le gravi conseguenze dell’obesità altrui; che orari di lavori ledano alla salute dei dipendenti; che il rumore nel vicinato impedisca di dormire ecc. La situazione va peggiorando perché bambini e giovani crescono con alimentazione nociva, mancanza di sonno, eccesso di “elettrosmog, onde & schermi”, vaccinazioni e medicinali che impediscono la formazione di un sistema immunitario solido ecc. Tuttavia, ognuno deve essere libero di vivere come vuole a condizione che paghi egli stesso l’assicurazione proporzionata ai rischi che vuole prendere. Ragion per cui, oltre a un contributo di base che deve aiutare chi “è sfortunato”, il premio deve essere calcolato individualmente sul modo di vivere: peso, fumo, alcool, alimentazione, ore di sonno, attività fisica ecc. facilmente controllabile con analisi. Fino al crollo del sistema, non si farà nulla perché l’alimentazione sana significa il fallimento dell’industria agro-alimentare e la popolazione sana significa il fallimento dell’industria della malattia.