laR+ Lettere dei lettori

Commenti iniqui

Appena chiusi i seggi elettorali i commentatori de laRegione si sono sperticati in critiche e consigli al Ps. Loro sanno tutto del perché il Ps abbia perso, loro hanno i giusti consigli per indicargli come debba fare politica. A volte mi sono sembrati come gli avventori dei bar che disquisiscono sui moduli che la squadra di calcio del cuore debba seguire.

Ci riunimmo a Bellinzona noi socialisti e decidemmo per una strategia a medio e lungo termine. Chi ci critica suggerisce tattiche, che è ben diverso.

La strategia nostra mira a un avvicinamento ai verdi e a voler favorire al meglio l’integrazione, la crescita e l’importanza dei nostri giovani. C’erano le elezioni e c’è un Ticino in divenire. Abbiamo perso una prima battaglia, ma non riteniamo di aver perso la guerra: l’obiettivo per un Ticino con ambiente sano e rispettato e lavoro attrattivo per i nostri giovani in fuga dal cantone, lavoro per tutti pagato il giusto, è più concreto che mai. Ci sono state le elezioni, meno voti del previsto, ma da lì partiremo lanciando il nostro cuore oltre gli ostacoli. Coi verdi, coi giovani, col cuore.

C’è chi fa politica coi soldi e manda i frontalieri a raccogliere firme per i propri referendum davanti ai supermercati, c’è chi fa politica per i soldi.

Noi siamo idealisti, ingenui anche, noi facciamo politica rimettendoci soldi e tempo libero (a parte qualche pecora nera, purtroppo), facciamo politica perché crediamo nella giustezza di un nostro progetto e in base a quello abbiamo scelto una strategia. Siamo disposti a sederci attorno a un tavolo con chiunque voglia costruire qualcosa, ma non a farci corrompere la nostra anima.

La nostra strategia scelta continueremo a perseguirla perché crediamo ai verdi e crediamo al futuro dei nostri giovani; dei consigli dei politologi de laRegione non sappiamo che farcene. Contiamo sul nostro cuore colmo di sensibilità che chi guarda da fuori non può capire, forse perché non riesce a comprendere che si possa fare politica anche disinteressatamente. È come con la fede: o ce l’hai o non ce l’hai. Noi, la nostra fede socialista ce l’abbiamo: i critici de laRegione dicano pure la loro, ma che la smettano di darci consigli; non ci interessano e ne facciamo a meno.