Quando nasciamo lo Stato ci fornisce quanto ci serve per la crescita, l’educazione, la salute ecc., non potendo però fare più di tanto per il benessere individuale essendo questo retaggio delle proprie famiglie. Lo Stato la scuola ce la fornisce gratuitamente mettendo ognuno di noi nelle stesse condizioni di poter costruire il proprio futuro. Da lì in poi ognuno è responsabile delle proprie fortune ma così non è, questo è sotto gli occhi di tutti. Gente sottopagata che fatica a far quadrare i conti per permettere ai propri figli di avere un futuro migliore, giovani che lasciano il Ticino e non tornano a casa per le insufficienti condizioni sociali e lavorative che l’economia privata offre, mentre dall’altra parte c’è chi la fortuna riesce a costruirsela tra mega stipendi manageriali, bonus e superbonus. Non che questo debba per forza dare fastidio, sebbene i divari a volte siano oltremodo eccessivi e un insulto alla povertà e alla morale, ma ciò che proprio non si riesce ad accettare è che al momento della pensione tutto questo si debba perpetuare, con ricche pensioni e super fondi extra pensionistici.
Credo si debba finalmente cambiare paradigma, non limitandoci a revisioni di leggi pensionistiche che si richiamano a principi contributivi o prestazionali e tassi di conversione. Ciò che non va bene è che il sistema delle casse pensioni, regolato dallo Stato ma di natura giuridica privato, dipenda troppo dalla forza finanziaria e dalla disponibilità e sensibilità sociale di ogni impresa. Terminata la vita professionale dovremmo essere messi tutti nelle condizioni in cui lo Stato ci aveva lasciato al termine della formazione, con uno standard vicino al paritario. Un nuovo paradigma? Unificare 1º e 2º pilastro, AVS e cassa pensione insieme. Tutto sotto l’egida dell’AVS, senza un minimo salariale d’entrata, con rendite mensili minime di almeno 5’000 franchi e con massime che non superino i 10’000 franchi. I ricchi avranno già messo da parte abbastanza mentre i meno abbienti, donne e uomini a tempo parziale, senza CCL, disoccupati ecc., avranno a sufficienza da vivere per una pensione senza eccessive e ingiuste apprensioni.