In questa vigilia della votazione federale del 18 giugno sul cambiamento climatico il dibattito su questa tematica sta assumendo dei profili che non possono più essere definiti obiettivi. Le prese di posizione tendono ad assumere posizioni estreme e non contribuiscono sicuramente a un confronto costruttivo che stimoli il cittadino a riflettere con la giusta ponderazione su questo tema, la cui importanza per il futuro dell’umanità può essere considerata decisiva. Come membro della commissione sugli incendi boschivi della federazione mondiale dei pompieri (CTIF) ho la possibilità di avere informazioni tecnicamente e scientificamente attendibili su quanto sta succedendo a livello planetario e i dati con cui siamo confrontati evidenziano chiaramente un aumento degli incendi di vegetazione in tutti i continenti sia come dimensione che come intensità che è chiaramente correlato con l’aumento della temperatura e con l’alternanza di siccità e precipitazioni sempre più estreme nella loro manifestazione. La spiegazione di questi effetti che si verificano a livello planetario è il risultato di accurati e approfonditi studi scientifici risultato di un’elaborazione di milioni di dati e può essere comprensibile la difficoltà di chi non è addetto a tali lavori a capire e a credere le conclusioni che ne derivano. Pure vero è che un aumento della temperatura a latitudini dei Paesi nordici porta a un clima più sopportabile e a minori consumi energetici ma si tratta prima di tutto di effetti molto locali oltre che non duraturi nel tempo a causa della velocità dei cambiamenti. Il progetto di legge rappresenta un primo passo concreto nell’affrontare la problematica del mutamento climatico in maniera positiva. Se vogliamo trasmettere alle generazioni future un pianeta ancora vivibile facciamo questo primo passo e votiamo SÌ.