A distanza di meno di un mese due progetti per la realizzazione di nuove strutture scolastiche sono state respinte in votazione popolare in due distinti comuni. È capitato il 30 ottobre scorso a Breggia, dove la maggioranza della cittadinanza ha detto no alla nuova scuola dell’infanzia e alla nuova mensa delle Elementari a Lattecaldo, e questa domenica 27 novembre a Cevio con la bocciatura della convenzione con il Patriziato di Bignasco per il progetto e la locazione della nuova sede della scuola elementare. I referendisti hanno avuto buon gioco contro le decisioni prese da Municipi e Consigli comunali dei due comuni della Valle di Muggio e della Valle Maggia.
Grazie all’istituto del referendum si favorisce una discussione generale su un tema che sta a cuore alla popolazione. Una possibilità che rende il nostro sistema democratico unico al mondo. Sacrosanta democrazia diretta! Negli ultimi tempi, con la Sezione degli enti locali e grazie anche alle considerazioni che sono emerse negli innumerevoli incontri con i Municipi di quasi tutti i comuni ticinesi, abbiamo sviluppato una riflessione che mira a stimolare ancora di più la vita partecipativa della cittadinanza nella costruzione delle decisioni che toccano il bene comune delle cittadine e dei cittadini nei comuni. Tale riflessione ci ha portato ad avviare il progetto chiamato "Buon Governo", attualmente in fase di sperimentazione a Faido e a Tresa.
Se è vero che i rappresentanti politici eletti negli Esecutivi e nei Legislativi sono le persone chiamate ad adottare le scelte e le decisioni a favore della comunità intera, è altrettanto vero che sempre di più ci si rende conto come il processo che porta a decisioni politiche abbia bisogno di una compartecipazione più elevata e più allargata, già in fase di elaborazione degli indirizzi da dare alla vita comunitaria e all’elaborazione delle soluzioni che rendano migliore la qualità di vita residenziale nei comuni. Le campagne condotte nei comuni su un oggetto sottoposto a referendum hanno rilevato negli anni oggettive difficoltà di dialogo tra gli opponenti e l’autorità, in particolare i Municipi, rispetto all’insieme della popolazione. Il progetto "Buon Governo" anticipa e cerca di risolvere i possibili conflitti, definendo una strategia sugli assi più importanti di sviluppo per una specifica comunità. Questo può essere fatto se la visione per il futuro è messa sulla carta nero su bianco da un gruppo di persone il più rappresentativo possibile dell’intera popolazione. Non solo quindi da municipali e consiglieri comunali, ma pure dai rappresentati di associazioni ed enti attivi nel comune e da singoli cittadini interessati al bene comunitario.
Ho personalmente seguito a Faido i lavori che hanno portato all’elaborazione delle Linee di indirizzo comunale e all’approvazione della Visione e degli Obiettivi strategici scaturiti da 3 workshop promossi dal Municipio assieme ai collaboratori della Sezione degli enti locali. Visione e Obiettivi che entrano in un Piano d’azione di legislatura dei prossimi 5 anni (sino al 2028). Un processo che ha rafforzato e rafforza la partecipazione della cittadinanza. In quest’ottica il progetto "Buon Governo" nei comuni ticinesi pone, tra i suoi obiettivi, di rafforzare la stessa nostra democrazia diretta. Senza negare l’importanza di velocizzare la realizzazione di un progetto, dal momento della decisione al momento dell’esecuzione.