Da sempre partecipo alla vita politica del luogo dove vivo. L’ho fatto a Stabio, dove oltre 15 anni fa è iniziato il mio impegno politico in Municipio e sto provando a farlo anche a Lugano. Sono sicura, però, che, con tutto il rispetto per la mia casa di origine momò, nessuno penserà di paragonare i due impegni. Perciò, prima di pensare di propormi come credibile rappresentante della popolazione nell’Esecutivo luganese, mi è parso logico figurare sulla lista del Plr per il Consiglio comunale.
Seguendo le bagarre in vista delle elezioni comunali, mi rendo conto che la gavetta per alcuni è tutt’altro che un valore. Come pare non essere importante il rispetto di chi è già in carica. Per carità, avere ambizioni è legittimo ma davvero a scapito della stabilità e del buon funzionamento delle istituzioni? Sono grata alle elettrici e agli elettori luganesi che mi hanno permesso grandi risultati personali, sia alle ultime federali che alle cantonali per ben tre volte. La mia presenza sulla lista Plr del Municipio poteva dunque essere vista come un’insidia elettorale nei confronti dei Municipali in carica, inoltre, pur lavorando a Lugano da molti anni e conoscendo bene la Città, mi sono trasferita con tutta la mia famiglia solo da circa un anno e credo sia importante fare un passo alla volta nella vita. Ma mi chiamo Ferrara, non Chiesa e nemmeno Mirante.
Per tornare al Plr, dove la gavetta pure deve tornare a essere un percorso valorizzato, ci tengo a ringraziare tutti coloro che a più riprese mi dimostrano fiducia e mi esortano a contribuire al rilancio del partito partendo dalla Città politicamente ed economicamente più importante del Cantone. Per farlo credo sia necessario parlare chiaro e farlo a favore dei Municipali in carica. In primis Roberto Badaracco, vicesindaco, e Karin Valenzano Rossi, che si sono impegnati in questi ultimi quattro anni e ci tengono a essere rieletti, così come il Sindaco, Michele Foletti, che ha ereditato un testimone difficile e, onestamente, non merita di essere scalzato da un cugino politico che fino a pochi mesi fa giurava di impegnarsi a Berna per rappresentare le ticinesi e i ticinesi e ora, improvvisamente, vuole entrare in Municipio a Lugano. Il Consigliere agli Stati Marco Chiesa ha vinto le elezioni federali, sarebbe bello – e utile al Ticino (forse) – se mantenesse l’impegno preso con l’elettorato solo pochi mesi fa.
Lugano è il polo economico e urbano del Ticino. Ospita istituzioni importanti ed è il centro della piazza finanziaria ticinese. Nessun tema politico rilevante è senza conseguenze per la Città e nessuna scelta importante della Città è senza conseguenze per tutto il Ticino. Fornisce un contributo decisivo al fondo di perequazione intercomunale. La forza di Lugano è un vantaggio per l’intero Cantone. Per il Partito Liberale Radicale Lugano è anche un simbolo. È stata a lungo (e sono convinta possa tornare a essere) la prova del suo forte radicamento popolare, di una visione della società aperta, di capacità progettuale, per segnare un chiaro miglioramento tra un “prima” e un “dopo”. Non si tratta di rimpiangere il passato ma di pensare al presente e al futuro della Città, ossia di chi la abita, di chi ci lavora, di chi vuole creare opportunità di impresa e anche di crescita personale. Una Città è un organismo al tempo stesso forte e delicato: cresce se ogni interesse è ascoltato e se la politica è in grado poi di decidere. A Lugano come altrove, un liberalismo moderno, socialmente e ambientalmente responsabile, fermo nei suoi valori ma aperto al dialogo è oggi più necessario che mai.
Personalmente, promuovo questi valori da anni e se eletta sarò onorata di impegnarmi in Consiglio comunale a Lugano con la franchezza di sempre insieme a chi, di ogni area di pensiero, vuole il bene della Città per tutte e tutti più dei vantaggi della carica per sé stessi.